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UN PROGETTO FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA A SOSTEGNO DELL’ACCESSO ALLE CURE PER 240MILA PERSONE NELLE PROVINCE AFGANE DI KABUL E IN PANSHIR

17 Luglio 2025

A quattro anni dalla fine del conflitto e dall’abbandono delle forze internazionali in Afghanistan gli effetti di decenni di guerra si stanno ancora ripercuotendo sulla vita di milioni di persone. Un sistema sanitario inadeguato e indebolito rende difficile l’accesso alle cure di cui più di 14 milioni di afghani hanno bisogno. Oltre alle vittime di attentati, violenza e delle mine antiuomo, sempre di più sono oggi i feriti da incidenti stradali e pazienti con traumi. Essere donna è poi un indicatore di maggiore vulnerabilità nell’accesso alle cure in Afghanistan, soprattutto per quanto riguarda la gravidanza e l’assistenza materna.

EMERGENCY fornisce servizi medico-chirurgici salvavita a Kabul e di assistenza materno-infantile ad Anabah (valle del Panshir) e nei distretti limitrofi. Questo è reso possibile grazie al supporto fornito dall’Unione europea alle attività di EMERGENCY nel Centro chirurgico per vittime di guerra a Kabul; nel Centro di maternità e nel centro pediatrico di Anabah, e nei Posti di primo soccorso e Centri sanitari di base della ong nel Panshir (Khench, Dara, Sanji Khan, Hesarak, Kapisa, Pul y Sayad, Oraty, Koklamy). Il progetto ha l’obiettivo di raggiungere 240.000 beneficiari in 12 mesi e coprirà i costi di gestione dello staff, di approvigionamento di materiali medici, strumentazioni biomedicali, e di manutenzione delle strutture.

EMERGENCY ha iniziato a lavorare in Afghanistan nel 1999 e, da allora, ha curato oltre 8 milioni di persone, in un Paese composto da circa 40 milioni di abitanti. Nel 2001 ha aperto il Centro chirurgico per vittime di guerra a Kabul, un punto di riferimento per la popolazione della capitale e delle province vicine.
Nel 2003 ha avviato le attività del Centro di maternità di Anabah che offre assistenza ginecologica, ostetrica e neonatale alla popolazione locale e negli anni ha anche attivato sul territorio una rete di oltre 40 Posti di primo soccorso (FAP) e di Centri sanitari di base (PHC). Prosegue inoltre il suo lavoro nel Centro chirurgico per vittime di guerra di Lashkar-gah (Helmand) e nel Centro chirurgico di Anabah.