Afghanistan
Tre ospedali, un Centro di maternità e una rete di Posti di primo soccorso e Centri sanitari, per curare le vittime di una guerra decennale e delle sue conseguenze
8.583.717
Persone curate
1999
Avvio del programma
In più di 40 anni, in Afghanistan la guerra ha causato un milione e mezzo di morti, centinaia di migliaia di feriti e mutilati, oltre quattro milioni di profughi.
Cosa succede in Afghanistan oggi
Con il concludersi della guerra, ad agosto 2021, i problemi dell’Afghanistan non sono affatto terminati. Oggi l’Afghanistan è in una crisi economica senza precedenti che affama più di 14 milioni di persone.
Quasi la metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il cambiamento climatico acuisce ancora di più la loro vulnerabilità. L’accesso alle cure resta difficile: chi vive nelle aree rurali, la maggior parte, non può raggiungere le zone urbane ed è costretto a indebitarsi per ricevere servizi sanitari a pagamento.
Per questo, nel 2024, abbiamo potenziato la rete dei nostri Posti di primo soccorso: anche dai villaggi più remoti le persone hanno diritto di poter ricevere cure gratuite e di qualità.
E sul terreno c’è ancora l’eredità delle guerre precedenti: mine antiuomo e ordigni inesplosi continuano a mutilare bambini e adulti, soprattutto civili.
Oggi l’Afghanistan è un Paese dimenticato: ecco perché noi non lo abbandoniamo.
Finché l'ultimo canta ancora
Un fumetto di Francesca Torre e La Tram sull’accesso alle cure in Afghanistan
Le attività di EMERGENCY in Afghanistan
EMERGENCY lavora in Afghanistan dal 1999 e oggi è presente nel Paese con 3 Centri chirurgici (a Kabul, Lashkar-Gah e Anabah), un Centro maternità ad Anabah, una rete di 40 Posti di primo soccorso e Centri sanitari e delle cliniche in alcune carceri del Paese.
Anche nei momenti più difficili dell’estate 2021, i nostri ospedali non hanno mai interrotto le attività. Ancora oggi continuano a rappresentare un punto di riferimento fondamentale per la popolazione locale, curando le vittime causate dalle conseguenze della guerra, della crisi umanitaria e di tutti i nuovi bisogni sanitari che stanno emergendo.
Come facciamo da 25 anni, continuiamo a offrire assistenza, cure gratuite e di qualità agli afgani.
La formazione del personale locale
Come in tutti i progetti di EMERGENCY, anche in Afghanistan lo staff internazionale è coinvolto nella formazione dello staff locale.
I nostri ospedali a Lashkar-gah, Kabul e Anabah sono Centri di formazione post-laurea in chirurgia e traumatologia, pediatria, ginecologia e ostetricia e anestesia ufficialmente riconosciuti dal ministero della Sanità afgano.
Offrire posti di lavoro e formazione professionale è un obiettivo fondamentale, soprattutto in questo momento di ricostruzione di un Paese devastato dai conflitti e in cui, nell’ultimo anno, c’è stata un’importante “fuga di cervelli” nella classe sanitaria: chi ha avuto la possibilità di farlo, ha lasciato il Paese, rendendo ancora più precaria una situazione sanitaria già in difficoltà.
Il terremoto di giugno 2022
Nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2022 una scossa di magnitudo 5,9 con epicentro nella provincia di Paktika è stata avvertita in un raggio di 500 km, fino in Pakistan e in India. I distretti più colpiti, in Afghanistan, sono stati quelli di Barmal, Zirok, Nika e Gayan e Sphera.
Il 26 giugno abbiamo aperto una clinica a Barmal, dove abbiamo offerto assistenza agli abitanti di 14 villaggi in una delle zone più danneggiate: in poco più di un mese di apertura abbiamo garantito cure a oltre 4.500 persone.
Tra i pazienti, persone che ora non hanno più neanche una casa dove stare e sono affette da infezioni a causa della contaminazione delle acque e della scarsa igiene.
A fine luglio 2022, passata la fase emergenziale, il nostro intervento si è concluso con un passaggio di consegne alle autorità locali e alle realtà già attive prima dell’emergenza causata dal terremoto.
A seguito del cambio di governo in Afghanistan nell’agosto 2021, l’ospedale di Anabah è supportato da importanti contributi dei donatori istituzionali tra cui ECHO e fondi italiani dell’AICS e delle regioni Lazio, Puglia ed Emilia Romagna. Il contributo dell’AICS e delle regioni italiane si è realizzato attraverso il meccanismo multilaterale e quindi la collaborazione con l’OMS di Kabul.
Sostieni insieme a noi il popolo afgano
Mai come in questo momento è necessaria la nostra presenza, per curare le ferite di questa guerra senza fine.
Aiutaci a continuare, finché ce ne sarà bisogno.