Life Support: la nave di EMERGENCY per salvare vite nel Mediterraneo

Mediterraneo - Mediterraneo centrale

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Missioni concluse

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Naufraghi soccorsi

Missione 27

30 novembre: lo sbarco a Vibo Valentia

Nella notte tra venerdì e sabato le 75 persone soccorse sono sbarcate nel porto di Vibo Valentia.

È stata la prima volta a Vibo Valentia, finalmente le autorità ci hanno assegnato un porto non lontano dalla zona operativa, spiega il comandante Domenico Pugliese.

Ora ci prepariamo per una nuova missione nel Mediterraneo centrale.

Tra i racconti che abbiamo sentito dai naufraghi, quello di un ragazzo eritreo, scappato dal suo Paese per non essere arruolato nell’esercito, e quello di un ragazzo in fuga da Gaza.

28 novembre: 75 naufraghi soccorsi in due operazioni di salvataggio

Giovedì 28 novembre la Life Support ha soccorso 75 naufraghi in acque internazionali nella zona SAR maltese, tramite due operazioni distinte.

La prima delle due imbarcazioni soccorse oggi era inclinata sul fianco sinistro e aveva 38 persone a bordo, tutte senza giubbotti salvagente” spiega Jonathan Naní la Terra, SAR Team Leader della Life Support.

Vibo Valentia è il porto assegnato per lo sbarco.

Le storie dei sopravvissuti

Tra le voci delle persone che abbiamo soccorso

La Life Support è la nave di EMERGENCY per soccorrere chi rischia la vita nel Mediterraneo. La scelta giusta da fare.

Il Mar Mediterraneo centrale è da anni la rotta migratoria più pericolosa del mondo: sono oltre 20.000 i migranti morti o dispersi dal 2014, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), una media di sei persone al giorno. Più di 1.300 solo nel 2022.

La Life Support è la nave di EMERGENCY per la ricerca e soccorso (SAR, Search and Rescue) nel Mediterraneo centrale.

Un progetto per rinnovare il nostro impegno a favore di chi non vede riconosciuti né tutelati i propri diritti, primo fra tutti il diritto alla vita.

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Life Support: la nave di EMERGENCY

La Life Support è un Supply Vessel, una nave adibita a servizi speciali: una caratteristica che ci ha consentito un’ottima flessibilità di allestimento e di riassegnazione degli spazi, utile per le attività di ricerca e soccorso. La notazione di classe addizionale di servizio è Salvage and Rescue.

La nave è lunga 51,3 mt e larga 12 mt. Può arrivare ad accogliere fino a 175 naufraghi, oltre al personale di bordo.

L’area di ricovero e accoglienza per le persone soccorse, che abbiamo riprogettato da zero, è un ponte di circa 270 mq completamente coperto, il main deck, dove abbiamo allestito un ambulatorio medico, i servizi igienici, i posti letto e alcune panche.

Dal main deck si ha accesso al boat deck, la zona di accoglienza all’aperto di circa 90mq, con panche riparate da un telo ombreggiante. È qui dove le persone soccorse verranno imbarcate dopo essere state salvate.

Questa zona è importante per il personale sanitario perché permetterà di valutare lo stato delle persone con lo stesso principio seguito all’interno degli ospedali: il triage.

Sulla base dell’esito del triage alle persone verrà assegnato un codice a seconda del quale verranno accompagnate in ambulatorio, sul ponte main deck, in osservazione, sulle panche vicine o nella zona di accoglienza aperta.

Quando l’intero gruppo di persone salvate è stato stabilizzato si raccolgono alcune informazioni (provenienza, età, esistenza di nucleo familiare o parenti) e si consegnano kit igienici e nuovi vestiti.

La zona dormitorio del ponte coperto è dotata di tende che consentono di creare aree separate per sistemare famiglie con bambini, donne sole e minori. Nell’area è stata allestita una zona bagni e docce e vengono distribuiti i pasti e l’acqua.

L’ambulatorio è attrezzato per fornire prestazioni di assistenza medica di base e di gestione avanzata delle emergenze.

Il team della Life Support è composto da un totale di 28 persone, di cui 9 marittimi, 17 dello staff EMERGENCY e 2 posti a disposizione per qualsiasi necessità a bordo.

Il team sanitario è formato, in particolare, da due infermieri e un medico ed è affiancato da due mediatori culturali. Il team ha esperienza in contesti umanitari e sanitari complessi.

I mediatori culturali svolgono un ruolo centrale, dal momento del primo approccio all’imbarcazione in difficoltà, all’accoglienza e cura dei naufraghi a bordo della nave. I naufraghi vengono ascoltati, informati dei loro diritti e della possibilità di richiedere la protezione internazionale. Le persone che manifestano specifiche vulnerabilità sono segnalate alle autorità e alle organizzazioni di supporto presenti al porto per facilitare la loro presa in carico una volta a terra.

Ecco perché siamo in mare

“La Life Support interviene in un luogo considerato come la frontiera più pericolosa per i migranti, sia per numero di morti sia di persone disperse. È il nostro modo di continuare a fare la nostra parte, ricordando che il soccorso in mare è un obbligo previsto dal diritto del mare ma anche un obbligo morale”.

Pietro Parrino, Direttore Field Operations Department di EMERGENCY

Fotogallery

Life Support, la nave di EMERGENCY

Il progetto è supportato dall’otto per mille dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia e da ACRI.

 

Le missioni della Life Support

Missione 26 (11-19 novembre)

Nel pomeriggio del 12 novembre, la Life Support ha portato a termine un’operazione di soccorso di 49 persone che viaggiavano a bordo di un’imbarcazione in difficoltà, in acque internazionali nella zona SAR maltese.

A bordo erano presenti naufraghi principalmente provenienti dalla Siria, un paese dove il conflitto continua a segnare la vita delle persone, nonostante se ne parli sempre meno.

Lo sbarco si è concluso domenica 17 novembre ad Ancona.

Missione 25 (30 ottobre-4 novembre 2024)

Sono 72 le persone soccorse in questa missione, che si è conclusa il 4 novembre con lo sbarco nel porto di Livorno.

I naufraghi, soccorsi in due momenti distinti nella giornata di giovedì 31 ottobre, si trovavano in acque internazionali della zona SAR maltese, a bordo di imbarcazioni alla deriva: durante la prima operazione abbiamo portato in salvo 38 persone, nella seconda le persone coinvolte erano 34.

Tra i naufraghi ci sono 14 donne, 4 minori accompagnati e 7 minori che viaggiano da soli: erano partiti dalle coste libiche e provengono da Bangladesh, Egitto, Nigeria, Niger, Pakistan, Palestina e Siria.

Missione 24 (24 – 31 agosto 2024)

Abbiamo soccorso 260 naufraghi in cinque diversi interventi in acque internazionali, nelle zone SAR libica e maltese.

Per due di loro, rimasti intossicati dall’inalazione di carburante, è stata eseguita una evacuazione medica urgente tramite elicottero della Guardia Costiera. Altri 88 sono stati trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera italiana al largo di Lampedusa, in accordo con le autorità italiane.

I 170 naufraghi rimasti a bordo sono sbarcati il 31 agosto a Ravenna, il porto assegnato, dopo 4 giorni di navigazione.

Missione 23 (8 -1 3 agosto 2024)

Sono 65 le persone soccorse in questa missione, tra cui una donna, tre minori accompagnati e sette minori che viaggiavano da soli. Durante la navigazione, all’altezza di Roccella Jonica è stato necessario procedere a una evacuazione medica per un minore non accompagnato.

Il porto di sbarco per le 64 persone rimate a bordo è stato Ortona.

Il navigatore oceanico Ambrogio Beccaria, che è a bordo della Life Support come soccorritore per questa missione, ci racconta il primo soccorso in questo video:

Missione 22 (26 luglio – 1 agosto 2024)

Il 29 luglio abbiamo soccorso 41 persone che si trovavano a bordo di una imbarcazione in difficoltà, in acque internazionali nella zona SAR libica. Il porto assegnato per lo sbarco è stato Napoli.

Durante le operazioni di salvataggio, una barca non identificata e senza luce si è avvicinata alla zona di intervento, senza interferire. Due delle persone che si trovavano a bordo della barca in pericolo hanno rifiutato il soccorso e – finito l’intervento – si sono allontanate insieme a questa imbarcazione non identificata.

Tra i naufraghi soccorsi, un ragazzo di 25 anni partito dal Bangladesh, che ci ha raccontato le ragioni che l’hanno spinto ad affrontare il viaggio verso l’Europa: “L’unica possibilità che avevo per aiutare la mia famiglia era partire e cercare una vita migliore. A Dhaka non si riesce a trovare lavoro e i salari sono così bassi che permettono a malapena di comprare da mangiare, c’è molta diseguaglianza nel Paese. Chi ha i mezzi per andarsene lo fa, chi non li ha scende in strada a protestare. In entrambi i casi stiamo rischiando la nostra vita per un futuro migliore, per dare delle possibilità alle nostre famiglie”.

Missione 21 (9 – 13 luglio 2024)

La Life Support ha soccorso 178 persone in 3 salvataggi.

Il 10 luglio, durante la nostra seconda operazione di soccorso in acque internazionali in zona SAR maltese una motovedetta libica si è avvicinata alla Life Support senza comunicare e senza interferire con le operazioni di salvataggio, per poi lasciare l’area dopo circa quaranta minuti.

Missione 20 (24 – 30 giugno 2024)

Nel pomeriggio del 26 giugno, la Life Support ha concluso con successo un’operazione di soccorso di un’imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali della zona SAR libica, portando in salvo 47 persone.

Per la quarta volta da quando abbiamo cominciato la nostra attività nel Mediterraneo, le autorità ci hanno assegnato il porto di Livorno per lo sbarco dei naufraghi.

Durante la navigazione per raggiungerlo, abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di altre barche in difficoltà da Alarm Phone, dall’aereo Sparrow 3 di Frontex e tramite canale 16 del VHF.

Nonostante la Life Support avesse dato disponibilità ad intervenire, non è stata fornita l’autorizzazione da parte dell’MRCC (Maritime Rescue Control Centre) italiano. Abbiamo dovuto quindi procedere verso Livorno senza la possibilità di investigare sulle segnalazioni ricevute, alcune delle quali anche molto vicine alla nave stessa. Una era a circa 10 miglia di distanza.

Missione 19 (30 aprile – 6 maggio 2024)

La Life Support ha soccorso 87 persone che si trovavano in una situazione critica, alla deriva con un motore guasto e i tubolari del gommone sgonfi, senza acqua né cibo. 
Il gommone ha iniziato ad imbarcare acqua subito dopo la loro partenza, circa 20 ore prima del soccorso. Tra di loro anche 14 minori stranieri non accompagnati, un ragazzo diabetico e una donna in gravidanza al quarto mese. Su indicazione delle autorità competenti, le persone sono state fatte sbarcare al porto di Napoli in condizioni cliniche stabili. 

Missione 18 (2 aprile – 10 aprile 2024)

Il 5 aprile la Life Support ha effettuato il salvataggio di oltre 200 persone: si trovavano su due diverse imbarcazioni in difficoltà in acque internazionali, nella zona SAR libica.
Dopo il soccorso, le autorità competenti ci hanno assegnato Ravenna come porto di sbarco.
L’ennesima scelta di un porto lontano: per raggiungerlo abbiamo impiegato circa 4 giorni di navigazione. 

Missione 17 (15-21 marzo 2024)

Le 71 persone soccorse la sera del 16 marzo in acque internazionali sono state fatte sbarcare a Ravenna, dopo un viaggio di quattro giorni. Un porto assegnato molto lontano, che ha obbliga persone già provate a seguito di un lungo viaggio, in condizioni difficili, a trascorrere altri giorni in mare anziché essere sbarcate il prima possibile.

Missione 16 (8-12 marzo 2024)

Le 52 persone soccorse l’11 marzo (guarda il video-racconto delle operazioni) sono state fatte sbarcare a Catania.

Il 10 marzo, il giorno precedente al soccorso, alla Life Support era stata negata la possibilità di intervenire in aiuto di 40 naufraghi arrivati sulla piattaforma gas tunisina MISKAR.

Missione 15 (19-23 novembre 2023)

In questa missione – l’ultima del 2023 – la Life Support ha soccorso 21 persone in zona SAR libica, che sono state sbarcate nel porto di Marina di Carrara. I naufraghi, provenienti sa Siria, Congo e Gambia, sono stati soccorsi con facilità per le condizioni favorevoli del mare. Nelle ore successiva al rescue, tuttavia, il meteo è peggiorato costringendoci a una navigazione più lunga per arrivare a destinazione.

Missione 14 (8-11 novembre 2023)

Dopo la partenza dal porto di Augusta, tra la notte dell’8 novembre e il mattino del 9 novembre la Life Support, la nave di ricerca e soccorso di EMERGENCY, ha soccorso 118 persone da due diverse operazioni.
I due soccorsi sono stati complessi a causa delle condizione meteo avverse: le onde, durante le fasi di salvataggio dei naufraghi dalle due imbarcazioni raggiunte con i nostri rhib, superavano i 3 metri.
L’11 novembre le persone sono state sbarcate nel porto di Brindisi.

Missione 13 (6- 10 ottobre 2023)

In questa missione la Life Support ha gestito tre diversi salvataggi, in accordo e coordinamento con le autorità.
Il primo soccorso è avvenuto in zona SAR libica: una piccola barca in vetroresina che trasportava 21 naufraghi. Nella mattina successiva, l’8 ottobre, due nuovi salvataggi in zona SAR maltese hanno portato al soccorso di altre 48 persone.
Le 69 persone sono sbarcate nel porto di Livorno.

Missione 12 (19 – 25 settembre 2023)

I 28 naufraghi soccorsi sono sbarcati a Ravenna, il porto assegnato.

Tra loro ci sono una coppia di giovani sposi, una ragazza che sogna di diventare infermiera, un padre di famiglia con il pensiero costante di come poter garantire un futuro ai suoi due figli.

Ascolta la storia di una ragazza siriana e del suo sogno, raccontata da Giulia, mediatrice a bordo della nostra nave.

Missione 11 (18 – 23 agosto 2023)

In questa missione abbiamo soccorso 40 persone provenienti da Bangladesh, Egitto, Siria e Sudan.
L’imbarcazione in vetroresina era partita dalla città di Khoms, sulle coste della Libia.
Il POS (Place of Safety) che ci è stato assegnato dalle autorità è stato Ortona. Lo abbiamo raggiunto dopo 4 giorni di navigazione.

Missione 10 (7 – 14 agosto 2023)

Nella nostra decima missione in mare abbiamo portato al sicuro 76 persone. Sono salite a bordo della Life Support dopo il recupero da parte del nostro SAR Team mentre viaggiavano su una barca di legno sovraccarica, che rischiava lo sbilanciamento a causa della stiva vuota. Tra i naufraghi, anche 7 donne e 24 minori, di cui 12 non accompagnati. Una bambina che ha intrapreso il viaggio insieme alla famiglia aveva solo 7 mesi. Lo sbarco si è svolto nel porto di Napoli.

Missione 9 (18 – 24 luglio 2023)

La nostra nave ha soccorso 184 persone in 4 diverse operazioni di salvataggio nelle acque internazionali della zona SAR maltese.
I naufraghi viaggiavano da diverse ore sotto al sole cocente in posizione rannicchiata: quando li abbiamo soccorsi, erano disidratati e anchilosati.
La prima imbarcazione era partita da Zwara, in Libia; le altre tre provenivano da Sfax, Tunisia, con cui recentemente l’Europa ha siglato un Memorandum d’intesa per la gestione dei migranti. Nelle testimonianze raccolte a bordo, i naufraghi hanno riferito di gravi violenze e abusi subiti in entrambi i Paesi.
Su richiesta delle autorità abbiamo sbarcato 13 naufraghi a Lampedusa, mentre le 171 persone rimanenti nel POS di Taranto.

Missione 8 (22 maggio 2023 – 5 giugno 2023)

Il 2 giugno la Life Support ha soccorso 29 persone. L’imbarcazione su cui viaggiavano era partita da Sabratah, in Libia; aveva viaggiato per 10 ore prima di ricevere il nostro soccorso. I naufraghi erano immersi nella benzina: le taniche si erano rovesciate inondandoli ed esponendoli al rischio di ferite da ustioni a causa della miscela tra carburante e acqua salate. Lo sbarco è stato effettuato a Marina di Carrara.
Durante questa missione siamo stati testimoni indiretti di un respingimento collettivo di 500 persone.

Missione 7 (7 – 13 maggio 2023)

Dopo alcuni giorni di missione in zona SAR, la Life Support ha dovuto far ritorno in porto a causa delle condizioni meteo avverse.

Missione 6 (28 aprile 2023 – 3 maggio 2023)

Le 35 persone tratte in salvo durante la sesta missione erano partite da Tobruk, nell’est della Libia. Quando sono iniziate le operazioni di soccorso si trovavano in mare da quasi quattro giorni, alla deriva e senza sufficienti scorte di cibo e acqua; sono state costrette ad altri 4 giorni inutili di navigazione prima di poter sbarcare a Livorno, il porto assegnato dalle autorità.

Missione 5 (13 – 19 aprile 2023)

Provengono da contesti fragili e segnati da gravi emergenze umanitarie, come Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Nigeria, Palestina, Sudan, Somalia: sono 55 le persone tratte in salvo durante la nostra quinta missione. Sono state recuperate il 15 aprile da un barcone di 10 metri alla deriva. Erano allo stremo, sia gli adulti che i bambini a bordo: 46 uomini, 3 donne, 6 i minori tra quelli accompagnati e non accompagnati. Nel porto assegnato, Marina di Carrara, sono sbarcati portando con sé le storie di dolore e violenza inaudite, subiti durante la permanenza nell’inferno libico.
Durante la navigazione, abbiamo lanciato un appello per il soccorso di altre due imbarcazioni in distress, successivamente gestiti da mercantili coordinati dalla MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre) di Malta.

Missione 4 (22 – 28 marzo 2023)

Dopo la partenza dal porto di Augusta, il 25 marzo abbiamo effettuato 3 operazioni di salvataggio da cui sono state soccorse 161 persone. La maggior parte di loro ci ha raccontato di aver trascorso molte ore in acque in condizioni precarie. Alcuni, avendo passato molto tempo in posizione rannicchiata, hanno fatto fatica a muoversi per il trasbordo e li abbiamo dovuti sollevare per aiutarle a prendere posto sul nostro gommone che li avrebbe portati al sicuro. Lo sbarco si è svolto nel porto di Ortona, in Abruzzo.

Missione 3 (28 febbraio 2023 – 10 marzo 2023)

Dal porto di Augusta, in Sicilia, ha preso il via la nostra terza missione, durante la quale siamo riusciti a trarre in salvo 105 persone.
Il salvataggio si è svolto nella notte tra il 6 e il 7 marzo: un gommone in difficoltà quasi completamente sgonfio, che stava imbarcando acqua e con il motore già fuori uso.
Dopo il primo salvataggio, la Life Support avrebbe avuto altro spazio per altri naufraghi. Nonostante questo, su indicazione del comando di Roma della Guardia Costiera italiana, non appena terminate le operazioni abbiamo dovuto abbandonare subito la zona di ricerca e soccorso per dirigerci verso Brindisi, il POS assegnato. L’8 marzo, in particolare, l’aereo Sea Bird della ONG Sea Watch aveva avvistato 19 imbarcazioni in difficoltà e la Guardia Costiera che tentava di soccorrere contemporaneamente 7 imbarcazioni.
Sapevamo che c’era bisogno di una nave attrezzata al soccorso e abbiamo comunicato alla Guardia Costiera la nostra disponibilità a intervenire, ma non siamo stati coinvolti.

Missione 2 (9 – 19 febbraio 2023)

Siamo salpati dal porto di Livorno per la nostra seconda missione in mare. Nella notte del 16 febbraio abbiamo soccorso 46 persone, da un’imbarcazione di legno. Poche ore dopo – in coordinamento con la MRCC italiana – da un gommone che stava imbarcando acqua abbiamo tratto in salvo 110 persone. Molte di loro, ci hanno raccontato mostrandoci le loro ferite, sono state recluse in Libia, dove hanno subìto violenze. 
La missione si è conclusa con lo sbarco delle 156 persone nel porto di Civitavecchia, il porto assegnato dalle autorità.

Missione 1 (14 – 22 dicembre 2022)

Dopo la partenza dal porto di Genova il 14 dicembre, la Life Support ha effettuato nel Mediterraneo Centrale due recuperi diversi, entrambi di notte. Nel primo abbiamo soccorso 70 persone che si trovavano a bordo di una barca di legno sovraffollata; il secondo, appena 24 ore dopo, per mettere in salvo 72 migranti collocati su un’imbarcazione a rischio capovolgimento. I 142 migranti soccorsi sono stati fatti sbarcare il 22 dicembre nel porto di Livorno. Tra i racconti condivisi dai naufraghi a bordo, anche la testimonianza di L.C., un ragazzo somalo appena maggiorenne sfuggito agli orrori in Libia.

“Le navi”, il video di Daniele Silvestri realizzato a bordo della Life Support

In vista della prima missione in mare della Life Support di EMERGENCY, Daniele Silvestri è salito a bordo, nelle settimane precedenti, per dedicarle una versione speciale del suo brano “Le navi”. Leggi l'articolo completo

EMERGE: l’opera dell’artista Tvboy sulla tuga della Life Support

Tvboy, l’esponente del movimento della Street Art, ha voluto esprimere il proprio supporto ai naufraghi che saranno accolti sulla Life Support e all’equipaggio della nave realizzando l’opera EMERGE – un murales di 3x2 mt che rappresenta due braccia che si afferrano tra le onde.