Gaza: assistenza sanitaria di base alla popolazione della Striscia
Gaza - Striscia di Gaza
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16 dicembre | Essere donne a Gaza
Malnutrizione e condizioni di vita al limite provocano danni continui alla salute delle donne e ragazze che abitano nella Striscia. E anche a quelle delle madri, prima e dopo il parto
La maggior parte delle donne e ragazze di Gaza è stata sfollata almeno 4 volte (ONU/IDMC; ottobre 2025). 250.000 necessitano di supporto nutrizionale urgente.
La loro salute fisica, riproduttiva, mestruale e ginecologica è precaria, oltre a quella psicologica.
Il blocco degli aiuti pesa sia sulla disponibilità di cibo, che su quella di articoli indispensabili per la cura personale, durante il ciclo mestruale, come gli assorbenti.
Nella Striscia:
- Ogni mese sarebbero necessari 10.369.500 assorbenti per gestire dignitosamente i cicli mestruali. Ma oltre il 75% di questo bisogno non viene soddisfatto (ONU; maggio 2025);
- Quasi 700.000 donne e ragazze in età fertile vivono un’ emergenza legata alla salute mestruale (ONU; maggio 2025).
Facendo un rapido calcolo…
Una donna a Gaza ha a disposizione meno di 4 assorbenti al mese per gestire il proprio ciclo mestruale.
Non contando che:
- una confezione di assorbenti nel mercato locale è arrivata a costare anche oltre 15 dollari (Médecins du Monde; ottobre 2025). Dopo il cessate il fuoco di ottobre 2025, il prezzo è riuscito a scendere intorno ai 6 dollari, ma rimane proibitivo per molte donne, data la povertà diffusa;
- quasi la metà della popolazione (il 46%) non dispone di servizi igienici di base (ONU; maggio 2025).

“Il problema della salute mestruale diventa ancora più grave quando manca l’acqua per lavarsi. Non essendoci l’acqua corrente, spesso ci si lava raccogliendo l’acqua del mare. E se esiste anche una minima disponibilità di acqua pulita, le donne devono bere, cucinare – se riescono – e, solo poi, cambiarsi.”
Raffaela Baiocchi, ginecologa e coordinatrice medica di EMERGENCY
l nostro lavoro per le donne a Gaza
Nella nostra clinica ad Al Qarara (a Khan Younis), oltre ai servizi di medicina di base e infermieristica, è presente anche un Ambulatorio ginecologico.
Qui garantiamo:
- visite ginecologiche;
- educazione sanitaria su salute riproduttiva, del seno e family planning;
- visite ostetriche di monitoraggio pre- e post-natali.A Gaza 1 gravidanza su 3 è “ad alto rischio” a causa della carenza di medicinali essenziali, malnutrizione e accesso ridotto alle cure (ONU; giugno 2025);Circa il 33 % dei neonati sono prematuri, sottopeso o necessitano di cure intensive (ONU; 1° semestre 2025);Per le madri malnutrite è attivo anche un programma di supporto nutrizionale.
“La fame impedisce anche a molte donne che hanno appena partorito di produrre latte. Allattare richiede un notevole apporto calorico e un grande dispendio di energie, ma senza un’alimentazione adeguata molte di loro non ce la fanno.”
Raffaela Baiocchi, ginecologa e coordinatrice medica di EMERGENCY
La clinica di salute primaria
Il nostro team, entrato nella Striscia ad agosto 2024, ha costruito e gestisce una clinica nell’area di al-Qarara.
Nella struttura offriamo primo soccorso, stabilizzazione di emergenze medico chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere, assistenza di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio.

La clinica dispone di una sala d’attesa esterna, un triage, un pronto soccorso con sala di osservazione, una sala per le medicazioni, quattro ambulatori medici, un ambulatorio ginecologico, una stanza per le vaccinazioni, un dispensario per le medicine, uffici per medico e logista, una sala mensa e un magazzino.

Nella clinica visitiamo in media 241 persone al giorno e in diversi casi abbiamo superato le 300 in un solo giorno.
Su un totale di oltre 16.500 visite effettuate presso la clinica, di cui circa 5.500 sono minori.
“Da quando siamo arrivati nella Striscia di Gaza, nell’agosto 2024, abbiamo assistito oltre novemila pazienti e abbiamo potuto constatare l’aggravarsi della situazione umanitaria giorno dopo giorno”
Giorgio Monti, Coordinatore medico di EMERGENCY a Gaza
Aiutaci a portare cure anche a Gaza
Con il tuo aiuto offriamo cure gratuite e di qualità alle vittime di guerra e delle sue conseguenze. A Gaza e in altri conflitti.
Ambulatorio ad al-Mawasi (Khan Younis)
Da novembre 2024, un team di EMERGENCY offre supporto medico e logistico a un Centro di salute primaria nella zona di al-Mawasi (Khan Younis), nel sud della Striscia, gestito dall’associazione CFTA (Culture & Free Thought Association), un’organizzazione non governativa e indipendente locale che lavora qui dal 1991 per fornire assistenza alla popolazione palestinese su vari fronti: da quello culturale e dell’educazione, a quello sociale e sanitario.
Dall’inizio delle attività, abbiamo effettuato oltre 19.000 consultazioni.
Qui i pazienti possono ricevere gratuitamente cure di base, farmaci e le medicazioni necessarie in seguito a interventi chirurgici.
Il team sanitario di EMERGENCY – composto da 2 infermieri e 2 medici – supervisiona l’attività clinica, coordina e forma lo staff locale impiegato da CFTA, 7 colleghi sanitari e non.
Gestiamo inoltre la fornitura completa del materiale necessario a garantire la continuità delle attività.

Supporto al Nasser Medical Complex di Khan Younis
A marzo 2025, un nostro team ha lavorato presso il Nasser Hospital, il più grande ospedale nel sud della Striscia. La nostra equipe chirurgica ha offerto supporto nelle attività di primo soccorso e formazione, nello specifico, sulla gestione delle mass casualty di feriti di guerra.
Tre membri del nostro staff erano presenti il 23 marzo, quando l’ospedale è stato attaccato. “Stavamo preparando due pazienti per la sala operatoria, entrambi gravi feriti da esplosioni, quando abbiamo sentito un’esplosione e tremare i muri” racconta il nostro anestesista Filippo Pelagatti, anestesista di EMERGENCY a Gaza. “Ci hanno fatto scendere al piano terra in una stanza sicura insieme allo staff dell’ospedale. Appena è stato possibile, siamo tornati dai nostri pazienti: senza quell’intervento chirurgico sarebbero morti”.
>> Attacco al Nasser Hospital: leggi la testimonianza completa
Le attività del nostro team presso il Nasser Medical Complex sono state sospese in attesa di ripristinare le necessarie condizioni e garanzie di sicurezza.
L’accesso degli aiuti umanitari è sempre più necessario
In tutti questi mesi, la possibilità di portare aiuti nella Striscia ha dovuto fare i conti con grandi limitazioni nell’accesso delle organizzazioni umanitarie, con le difficili condizioni di sicurezza e con uno spazio umanitario garantito sempre più ristretto.
Oltre l’80% del territorio della Striscia è stato sottoposto a ordini di evacuazione: oggi circa il 90% della popolazione vive in tende e sistemazioni di fortuna.
Fonte: OCHA
Il progetto è supportato dall’otto per mille della Tavola Valdese

