Blog > Pace e diritti >

5 cose da fare aspettando la fine dell’anno

Cambiare le cose non sempre è facile, ma è possibile farlo iniziando anche con piccoli gesti quotidiani: informarsi, porsi le giuste domande, attivarsi anche in prima persona per un mondo più giusto. 

Ecco perché abbiamo creato questa “bucket list”: una lista di 5 cose da fare in queste giornate di feste di fine anno, 5 contenuti da esplorare e condividere con amici e famigliari per diffondere una cultura di pace, diritti e solidarietà. 

1. Rivivi online gli appuntamenti del nostro Festival “Le persone”

Per esplorare, partendo dall’attualità, l’idea di un mondo diverso e trovare strumenti per costruire una società più aperta, giusta, inclusiva. Partire dai valori che ci contraddistinguono, come individui e comunità.

2. Partecipa alla campagna R1PUD1A

Per ribadire il tuo NO alla guerra e difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione.
Entrare nella community di R1PUD1A è semplice: sul sito ripudia.it trovi materiali, consigli e informazioni per iniziare a mobilitarti, online e sul territorio.

3. Guarda il best of del “Live contro le guerre”

Un concerto speciale al Forum di Assago di Milano. Lo scorso ottobre, tanti artisti e artiste della musica italiana hanno sostenuto con noi la richiesta di pace e l’impegno umanitario in favore delle vittime della guerra.

4. Ascolta il podcast “In viaggio non pregare”

Grazie al racconto di Paolo Giordano, potrai vivere una missione di ricerca e soccorso della Life Support, la nostra nave impegnata a soccorrere vite nel Mediterraneo centrale.

“In viaggio non pregare” è un podcast realizzato da Chora Media per EMERGENCY.

5. Leggi “Finché l’ultimo canta ancora”, la graphic novel di EMERGENCY sull’Afghanistan

Anche se l’Afghanistan è scomparso dai nostri media dopo il ritiro delle truppe internazionali nel 2021, la situazione nel Paese rimane drammatica. Dalla necessità di raccontare “come stanno gli afgani” è nato il fumetto “Finché l’ultimo canta ancora”.

“Finché l’ultimo canta ancora” è scritto e disegnato da Francesca Romana Torre e La Tram (Margherita Tramutoli) e realizzato grazie ai fondi umanitari dell’Unione Europea.