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Attentato a Kabul: 6 feriti portati nel nostro ospedale

“Sei uomini adulti; due hanno dovuto subire interventi chirurgici importanti come laparotomie e tubi toracici. Gli altri presentano ferite da schegge, fratture e lesioni dei tessuti molli.”

Dejan Panic, il direttore programma di EMERGENCY in Afghanistan, racconta le conseguenze dell’esplosione avvenuta nel pomeriggio di ieri (lunedì 2 settembre) a Kabul, nel quartiere PD 6.

“Nonostante siano passati tre anni dalla fine del conflitto, nei primi sei mesi dell’anno circa il 70% dei pazienti operati nel nostro ospedale nella capitale sono considerati ancora feriti di guerra. Consideriamo tali i pazienti che riportano ferite da arma da taglio, da fuoco, schegge e mine. Dispute famigliari, criminalità diffusa, attentati con esplosioni e sparatorie le cause maggiori.”

A tre anni dal ritiro delle forze internazionali e dal ritorno del governo talebano, l’Afghanistan è sprofondato in una crisi economica e umanitaria che abbiamo raccontato di recente.

Siamo in Afghanistan dal 1999: con due Centri chirurgici a Kabul e Lashkar-gah, un Centro chirurgico e pediatrico e un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panshir, e una rete di 40 posti di primo soccorso e centri di salute primaria.

Nei primi sei mesi del 2024 sono state oltre 67.000 le visite ambulatoriali che abbiamo effettuato a Kabul, Lashkar-gah e Anabah; oltre 7.000 le operazioni chirurgiche. Nel Centro di maternità di Anabah  sono nati oltre 3.500 bambini.

Non abbandoniamo l’Afghanistan.

(Foto: Laura Salvinelli)