Afghanistan: cosa succede nel Paese
A tre anni dal 15 agosto 2021, l’Afghanistan lontano dai riflettori è una crisi dimenticata e sotto finanziata
In questi tre anni, dall’osservatorio dei nostri tre ospedali, 40 posti di primo soccorso e cliniche sparsi sul territorio, abbiamo visto l’Afghanistan sprofondare nella crisi economica.
Ecco i dati che descrivono l’attuale situazione in Afghanistan:
- 23,7 milioni di persone hanno di assistenza umanitaria
- 12,4 milioni di persone sono in condizioni di insicurezza alimentare
- quasi la metà della popolazione – circa il 48% – vive al di sotto della soglia di povertà
Fonte: OCHA
La popolazione è afflitta dall’insicurezza alimentare, causata dalla crisi economica, e anche dagli effetti del cambiamento climatico: siccità, tempeste di grandine, alluvioni e terremoti sono sempre più frequenti e distruggono i raccolti di chi vive di agricoltura, ovvero della maggior parte della popolazione.
Le fasce più vulnerabili, come sempre, restano donne e bambini.
Le persone non hanno soldi per pagarsi il cibo, spesso il loro unico pasto completo è in ospedale quando vengono ricoverati. Le mamme sono spesso malnutrite, come possono sfamare i loro bambini? Le persone viaggiano fino a 4 ore per essere visitate da noi; le donne vengono a partorire da zone remote. Come Najila, 26 anni, che vive in un villaggio fuori Kabul, ha dato alla luce quattro gemelli nel nostro Centro in Panshir. Se non fosse venuta da noi, avrebbe dovuto partorire in casa, ci ha raccontato, con molti rischi per lei e i bambini.
Keren Picucci, ginecologa del Centro di maternità di EMERGENCY ad Anabah
Situazione sicurezza in Afghanistan: cosa accade oggi
Siamo nel Paese dal 1999: 25 anni dopo, nonostante il conflitto nel Paese si sia ufficialmente spento, continuiamo a ricevere vittime di guerra.
Le ultime dopo un attentato avvenuto nel quartiere di Dasht e Barchi, domenica 11 agosto, da cui abbiamo ricevuto 8 feriti, 7 dei quali operati chirurgicamente e uno in gravi condizioni che sono state prontamente assistente nel nostro Centro chirurgico.
🔴 #Afghanistan Esplode bomba magnetica collocata sotto a un bus nel quartiere Dasht e Barchi a #Kabul. 8 vittime – 3 di loro donne – portate nel nostro ospedale. 7 sono bisognose di intervento chirurgico. 1 paziente, in particolare, è in gravi condizioni.
— EMERGENCY (@emergency_ong) August 11, 2024
Il 2024 si è aperto con una spirale di violenza, che abbiamo documentato attraverso il racconto delle mass casualty gestite nei nostri ospedali.
Cosa è successo il 15 agosto 2021 in Afghanistan
Il 15 agosto 2021 le forze talebane – dopo una rapida avanzata – hanno conquistato Kabul, la capitale del Paese, insediandosi per assumere il controllo del Paese. La “caduta di Kabul” è avvenuta dopo settimane di offensive e intensi combattimenti contro le forze del governo e alleati per espugnarne i capoluoghi strategici.
In molti ricorderanno le scene di caos per le strade e all’aeroporto della città, dove migliaia di persone si riversarono per cercare di abbandonare il Paese attraverso i voli militari e umanitari occidentali, a costo anche di morire nella calca o nel tentativo disperato di aggrapparsi alle ali dei velivoli. In quei giorni, il Centro chirurgico di EMERGENCY Kabul traboccava di pazienti: continuavamo ad aggiungere letti extra per ricoverare chi all’aeroporto – in particolar modo – aveva riportato traumi e ferite causate dagli spari e anche dalla calca.
Il 15 agosto 2021 segna anche il ritiro e l’abbandono delle forze internazionali e diplomatiche fino ad allora presenti nel Paese.
Oggi sembra che la comunità internazionale e i media siano disinteressati a questa crisi. Noi continuiamo a lavorare nel Paese, per non lasciarlo da solo.
I bisogni dell’Afghanistan oggi: il 70% delle ferite a Kabul è ancora riconducibile alla guerra
Nei primi sei mesi dell’anno, circa il 70% dei pazienti operati nel nostro ospedale nella capitale sono considerati feriti di guerra. Sono pazienti che riportano ferite da arma da taglio, da fuoco, schegge e mine provocate, per la maggior parte, da dispute famigliari, criminalità diffusa, attentati con esplosioni, sparatorie. Anche queste sono le conseguenze di quattro decenni di guerra, violenza e mancanza di diritti.
Sono tanti, inoltre, i bisogni sanitari nuovi che emergono e a cui cerchiamo di far fronte: vittime di incidenti stradali, donne in gravidanza in condizioni molto gravi, persone affette da patologie curabili senza necessità di operazione con una buona diagnostica pre-operatoria.
Il potenziamento della rete di presidi sul territorio
Nel corso del 2024 cinque dei nostri FAPs (First Aid Posts / Posti di primo soccorso) sono stati convertiti in Centri di salute primaria, luoghi dove medici e infermieri rispondono alle necessità sanitarie di base della popolazione, oltre a continuare a offrire un servizio riferimento ai nostri Centri chirurgici.
Si tratta di un servizio fondamentale soprattutto nella aree remote, dove i villaggi sono distanti dalle città e raggiungere un ospedale può essere molto complicato.
Il 70% della popolazione afgana vive in aree rurali e anche quando si raggiungono gli ospedali locali, spesso non ci sono medici e medicinali disponibili. In questo contesto, in molti sono costretti a rivolgersi al privato. Offrire loro i servizi di cui hanno bisogno gratuitamente fa sì che non debbano recarsi in ospedali inadeguati o indebitarsi per pagare le cure.
Per poter offrire questo nuovo servizio è stato necessario formare il personale anche da un punto di vista tecnologico:
La medicina fa passi in avanti. Quest’anno abbiamo investito sulla diagnostica pre-operatoria; sulla formazione di tecnici biomedicali che possano provvedere alla manutenzione di devices come la TAC, un servizio che nessun altro ospedale offrirebbe gratuitamente.
Dejan Panic, Country Director di EMERGENCY in Afghanistan
Inoltre, 36 specializzandi afgani stanno frequentando i Residency Program di EMERGENCY in Afghanistan. Sono corsi di specializzazione post laurea che si svolgono nelle nostre strutture, riconosciuti dal ministero della Salute e afferenti alle specialistiche di chirurgia e traumatologia, ginecologia e ostetricia, pediatria, anestesia.
L'Afghanistan non può rimanere solo
Aiutaci a restare al fianco del suo popolo con cure gratuite e di qualità
Nei primi sei mesi del 2024 negli ospedali e nelle strutture di EMERGENCY in Afghanistan abbiamo:
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effettuato oltre 67.000 visite ambulatoriali a Kabul, Lashkar-gah e Anabah;
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eseguito oltre 7.000 operazioni chirurgiche;
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fatto nascere con parti sicuri oltre 3.500 bambini nel Centro di Maternità di Anabah.
Il futuro dell’Afghanistan: cosa aspettarci nei prossimi mesi
La popolazione afgana ha vissuto quattro decenni di guerre, alcune generazioni non hanno mai visto un giorno di pace nella loro vita. Oggi dobbiamo cercare di rendere la vita degli afgani migliore: è importante continuare a investire sulle persone, colleghi e pazienti, che hanno un ruolo fondamentale all’interno delle loro comunità.
L’Afghanistan ha bisogno di progetti sostenibili e che rispondano ai bisogni della popolazione. EMERGENCY investe sempre più sia nelle capacità chirurgiche, tramite la formazione di professionisti che una volta usciti dai nostri programmi di specializzazione saranno inseriti nel sistema sanitario afgano, sia nel training di nuove generazioni di infermieri e formatori.
Dejan Panic, Country Director di EMERGENCY in Afghanistan
Come stanno gli afgani?
Le voci del popolo afgano e le loro storie disegnano la realtà di un Paese che oggi conosce una fase durissima della sua storia, ma che non perde la speranza di rialzarsi e guardare avanti.