Accesso alle cure d’urgenza, critiche e chirurgiche in Afghanistan. Il Report di EMERGENCY

Il sistema sanitario afgano continua ad affrontare sfide profonde e ormai croniche: indebolito da 40 anni di conflitto, continua a presentare criticità nella garanzia dell’accesso alle cure, mettendo a rischio la salute e diritti della popolazione.

Da agosto 2021, la crisi umanitaria già gravissima si è acuita. Nonostante la popolazione abbia oggi maggiori possibilità di spostarsi e in condizioni di maggiore sicurezza, le strutture sanitarie – in particolare nelle zone rurali e periferiche – non riescono a soddisfare i bisogni sanitari a causa di ostacoli di diverso genere e spesso concatenati: finanziari, geografici, ma anche culturali.

Con il report “Accesso alle cure d’urgenza, critiche e chirurgiche in Afghanistan. Prospettive del popolo afgano e degli operatori sanitari di 11 province“, abbiamo voluto scattare una fotografia della situazione sanitaria nel Paese, attraverso una ricerca effettuata coinvolgendo 1.551 pazienti, 32 membri di staff di EMERGENCY e operatori sanitari. La ricerca, costruita raccogliendo proprio le voci degli afgani, si concentra sull’accesso della popolazione ai servizi di emergenza, intensivi e chirurgici (Emergency, Critical and Operative – ECO) che includono anche la ginecologica e l’ostetricia.

 

Dai risultati emerge che:
79% dei partecipanti alla ricerca ha dovuto viaggiare in un’altra città, provincia o paese per ricevere cure chirurgiche.
25% ha posticipato almeno una volta un’operazione chirurgica necessaria.
20% ha saltato almeno una visita di controllo post-operatoria.
• le donne rappresentano una delle fasce più vulnerabili, in particolare nella gestione della gravidanza. Il 76% delle donne ha dovuto spostarsi per ricevere cure materne.

Il rapporto si conclude con 10 raccomandazioni, tra cui in particolare:

  • Assicurare fondi pluriennali da parte della comunità internazionale, con l’obiettivo di rafforzare la capacità locale.
  • Riformare e rafforzare il sistema sanitario afgano, investendo nella formazione degli operatori sanitari e nell’approvvigionamento di farmaci.
  • Investire nella sanità come priorità, ponendo le basi per una sostenibilità economica e sociale e favorendo la partecipazione attiva di donne e bambine.

Le principali barriere all’accesso alle cure in Afghanistan: costi e insicurezza

Le barriere fisiche si rivelano una delle più difficili da superare per i pazienti: tra gli intervistati, solo il 2% ha potuto utilizzare un’ambulanza pubblica per accedere ai servizi sanitari. Quasi la metà, molti dei quali vivono nelle aree rurali montuose dell’Afghanistan, ha dovuto spostarsi a piedi.

Tra le altre barriere principali ci sono quelle infrastrutturali e i costi legati all’accesso alle cure. Problemi come le interruzioni di corrente durante gli interventi chirurgici mettono a rischio la sicurezza dei pazienti. Inoltre, la crisi economica rende difficile per molte famiglie sostenere le spese di trasporto e carburante necessarie per raggiungere gli ospedali, soprattutto in caso di emergenze. Inoltre, Il ritardo nelle cure essenziali peggiora gli esiti di salute e aumenta la pressione sul sistema sanitario: oltre il 33% ha riportato disabilità o decessi causati da ritardi.

Secondo la mia esperienza, ci sono comunità o famiglie che non possono nemmeno permettersi il costo del carburante o di un mezzo di trasporto per raggiungere l’ospedale; come potrebbero fare in caso di emergenza?

Capo chirurgo, ospedale pubblico di Kabul

Le donne afgane sono un gruppo particolarmente vulnerabile

Il rapporto di EMERGENCY evidenzia che la gestione delle condizioni di salute materna è particolarmente preoccupante. La paura, le norme di genere restrittive e la necessità di cure da operatrici sanitarie ritardano l’accesso alle cure.

Spesso i problemi di salute non vengono denunciati finché non sono gravi, e l’esigenza di essere curate da operatrici sanitarie limita le opzioni di trattamento. Il  23,6%  delle donne ha riferito di essere consapevole della mortalità materna connessa al parto. Inoltre, il 40% ha riportato di non aver avuto accesso alle cure sanitarie a causa della mancanza di risorse economiche, anche per bisogni legati al ciclo mestruale.

Anche gli uomini intervistati sull’assistenza materna riconoscono il ruolo delle donne nei processi decisionali famigliari, soprattutto per quanto riguarda la salute di altre donne. Per rafforzare la risposta sanitaria nelle cure materne, sia donne (47,2%) che uomini (60,7%) vorrebbe aumentare il numero di personale sanitario femminile.

Il report del 2023

Il report “Accesso alle cure in Afghanistan” del 2023 evidenziava già le gravi difficoltà affrontate dalla popolazione nell’ottenere servizi sanitari adeguati. Il rapporto del 2025 conferma queste criticità, sottolineando in particolare come l’accesso ai servizi ECO risulti ancora più complesso, a causa della necessità di strutture adeguate, attrezzature specifiche e personale altamente specializzato.