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La grande utopia | Un progetto per le scuole

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La grande utopia

Un progetto di EMERGENCY in collaborazione con Fondazione Reggio Children e Istituto Comprensivo Gino Strada di Sesto Fiorentino.

L’origine del progetto

Quando Gino Strada è morto, moltissime scuole in tutta Italia hanno chiesto di portare il suo nome. Non era solo un gesto simbolico: era la necessità di far vivere, dentro le comunità educanti, i valori che hanno guidato la sua vita.

La conoscenza con Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children, ha fatto emergere una sintonia profonda. Dalla sua visione educativa e dall’esperienza di EMERGENCY è nata la volontà di costruire insieme un percorso che unisse memoria, ricerca e pratica quotidiana.

Oggi più che mai, immaginare un mondo senza guerra significa compiere uno sforzo di immaginazione. Ai vecchi problemi rispondiamo spesso con vecchie soluzioni: per questo servono occhi nuovi, capaci di vedere oltre. Le scuole sono i luoghi dove questo è possibile. Bambine e bambini hanno lo “scatto di immaginazione” che gli adulti spesso perdono: da loro può nascere la capacità di progettare un mondo diverso.

Materiali da consultare e utilizzare con le classi

Questi materiali sono pensati appositamente per essere scaricati, approfonditi e consultati sia dagli insegnanti che dagli studenti, così da poterli adottare e sperimentare direttamente in classe.

Il quaderno di lavoro de “La grande utopia”

Uno strumento aperto, in divenire, utile a sostenere altri percorsi di ricerca e dialogo, per scuole, insegnanti, bambini e bambine attraverso la documentazione di parole, gesti, strumenti, esperienze e narrazioni per educare alla pace.

La bibliografia pacifica 0/99 “Noi abbassiamo la guerra”

Consigli di lettura per coltivare – senza confini d’età, da 0 a 99 e oltre! – una cultura di pace grazie ad albi illustrati, libri di narrativa, fumetti e saggi… da promuovere nelle classe e oltre.

Perché utopia

Per Gino, la più grande utopia era l’abolizione della guerra. Sembrava un sogno, qualcosa di impraticabile. Ma lui ci ha insegnato che l’impossibile è solo ciò che non è ancora stato tentato

“Utopia” è quindi un laboratorio di futuro: non solo memoria, non solo celebrazione, ma pratica educativa che trasforma il ricordo in occasione di apprendimento per tutta la comunità.

Fondazione Reggio Children

Una pedagogia dei diritti

Fondazione Reggio Children ed EMERGENCY condividono la convinzione che solo l’educazione può cambiare il mondo. Per questo “Utopia” si fonda su alcuni principi:

  • Diritti universali: ogni persona è portatrice ed esigibile di diritti, in ogni contesto e a prescindere dalla provenienza.
  • Ricerca e documentazione: la qualità educativa nasce dall’ascolto, dalla sperimentazione, dalla condivisione.
  • Solidarietà attraverso l’educazione: offrire a tutte e tutti l’accesso a percorsi di apprendimento di qualità è il primo passo verso una società più giusta.
  • Pluralità di linguaggi: ogni bambino deve poter esprimersi nei modi che più gli appartengono, perché solo così l’educazione diventa davvero inclusiva.

Guardare al futuro

Vogliamo che questo progetto cammini con le proprie gambe, dentro le scuole e le comunità che lo accolgono. Perché le cose diventano possibili se prima diventano pensabili.

“Utopia” è la promessa di non smettere mai di immaginare. È l’invito a costruire, insieme, un mondo in cui la pace non è un’eccezione, ma la condizione naturale dell’umanità.

Noi abbassiamo la guerra

È la frase riportata su manifesto pacifista realizzato da una bambina elaborato durante il percorso progettuale in cui sono stati elaborati materiali e suggestioni per parlare con bambini e ragazzi della contrarietà della guerra.

“Fermare degli attimi in cui sta avvenendo un apprendimento, con foto di particolari fatte in un certo modo. Fermare la voce dei bambini con un oggetto che è come un gioco, che loro possono riascoltare, che noi insegnanti possiamo risentire per documentare, possiamo trascrivere poi con calma. In questo modo abbinando quelle immagini di particolari con le parole davvero dette dai bambini, abbiamo iniziato a capire che si potevano creare delle piccole storie nelle quali si vedeva l’apprendimento in atto. È quello rendere protagonisti loro e non filtrare con il punto di vista dell’adulto.”

Edy Baldassini docente della scuola dell’infanzia Vannini, IC Gino Strada di Sesto Fiorentino.

FOTOGALLERY

La grande utopia presentata al Festival di EMERGENCY "La Voce"

La scuola

“Abbiamo aderito e voluto che La grande utopia si realizzasse nel nostro Istituto perché crediamo in una scuola come promotrice di cambiamento nella convinzione che ciascun individuo, come parte di un gruppo, è potenziale generatore di trasformazione della comunità e viceversa.”

Rodolfo Sarli, Dirigente scolastico IC Gino Strada di Sesto Fiorentino.

Il filo del discorso e il gioco del gomitolo

“Con il gioco del gomitolo, chi ha qualcosa da ridire, prende il capo del gomitolo dice all’altro bambino o bambina quello che non va. Hanno imparato a non azzuffarsi, a non spingere (subito), a mettere in ordine un po’ le idee, dicono quello che pensano con il filo in mano e lo passano all’altro, il quale dice la sua dopo aver ascoltato e si rimandano il filo. Li abbiamo visti tessere un discorso. Lo hanno fatto loro, non glielo abbiamo insegnato noi. Ed è stato davvero incredibile.”

Edy Baldassini, docente della scuola dell’infanzia Vannini, IC Gino Strada di Sesto Fiorentino.