“È una benedizione”: la storia di Yar
“Avevo bisogno di trasportare le mie cose per venderle, così ho preso un tuk-tuk. Ma ho scelto quello sbagliato”.
Yar ha 24 anni e fa il meccanico in Afghanistan. La sua officina si trova a 45 minuti di strada da Lashkar-gah e spostarsi nella regione è difficile: per raggiungere il mercato si deve affidare ai tanti tuk-tuk colorati in circolazione.
Un giorno, durante il tragitto, il tuk-tuk su cui viaggiava è stato travolto da un’auto.
Yar è sopravvissuto, ma l’incidente gli ha provocato una brutta frattura al bacino.
In Afghanistan gli incidenti stradali i sono all’ordine del giorno. Le strade, devastate da decenni di guerra, sono in condizioni disastrose; inoltre molte persone e famiglie non possiedono mezzi di trasporto e, a causa della povertà, sono costrette ad affidarsi a soluzioni economiche ma poco sicure.
Le strutture sanitarie scarseggiano e quelle disponibili, spesso private, chiedono cifre troppo alte per chi, come Yar, riesce a fatica a racimolare il minimo per andare avanti e sostenere la sua famiglia.
“Essere curato qui è una benedizione”, ci dice mentre prova a fare i primi passi con le stampelle.
Il progetto di EMERGENCY a Lashkar-gah, in Afghanistan, è sostenuto dalla Cooperazione Italiana.