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EMERGENCY e Open Arms: altri due drammatici salvataggi in un mare diventato teatro di violazioni continue e omissioni di soccorso

11 Settembre 2020

Dopo aver soccorso 83 persone in acque internazionali lo scorso 8 settembre e dopo aver atteso invano l’assegnazione di un porto di sbarco sicuro, più volte richiesto alle autorità maltesi competenti del coordinamento del soccorso, la Open Arms si è diretta verso altre due imbarcazioni alla deriva insieme allo staff di EMERGENCY che prosegue nel suo lavoro di assistenza medica a bordo.

Un secondo soccorso è stato dunque effettuato nella notte di giovedì 10 settembre: sull’imbarcazione in condizioni precarie sono state recuperate 87 persone, tra cui 11 donne e due bambini piccoli provenienti da Mali, Costa d’Avorio, Guinea, Burkina e Ghana con lesioni da ustione gasolina.

Una terza operazione di soccorso si è poi conclusa nel pomeriggio di oggi nella zona Sar maltese. Anche in questo caso l’imbarcazione era alla deriva, le 116 persone a bordo, tra cui 2 donne, viaggiavano da 3 giorni sprovvisti di cibo e di acqua e – come conferma EMERGENCY – si trovavano affamati, in condizioni di disidratazione grave, stato confusionale e debilitazione severa. Le persone soccorse arrivano dal Ghana, Bangladesh, Nigeria, Senegal, Mali e Namibia. L’imbarcazione è stata segnalata dalla nave mercantile Morning Crown che, per ore, è rimasta accanto alla barca senza prestare assistenza ai naufraghi, seguendo le istruzioni impartitegli dalle autorità maltesi.

In questo momento il ponte della Open Arms ospita 276 persone, tutte bisognose di ricevere le cure necessarie in un luogo sicuro.

EMERGENCY
EMERGENCY è un’associazione indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Da allora EMERGENCY ha curato oltre 11 milioni di persone, una ogni minuto. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

OPEN ARMS
Open Arms è un’organizzazione non governativa che si batte per i diritti umani nel mare. Inizia le sue missioni di salvataggio nel settembre del 2015 a Lesbo (Grecia) dove salva mille persone nel Mar Egeo. Nell’inverno del 2016 estende le sue missioni nel Mediterraneo centrale, dove in 4 mesi salva 15.000 vite a bordo della barca a vela Astral. Dall’inizio delle sue missioni nel Mediterraneo centrale, salva 26.500 persone, 5.000 a bordo della Open Arms. Tutto grazie al supporto della società civile.