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EMERGENCY alla manifestazione del 21 giugno a Roma

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Sabato 21 giugno anche EMERGENCY parteciperà alla manifestazione nazionale “No guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo” di Roma, promossa da oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali.

Porteremo l’appello “ORA!” firmato da 250.000 persone che hanno chiesto con noi al governo italiano di intervenire contro il massacro a Gaza.

Il governo può e deve sospendere la cooperazione militare con Israele: è l’unica strada per non essere considerati complici delle azioni del governo israeliano.

La situazione a Gaza è sotto gli occhi tutti, come testimoniano direttamente i nostri operatori presenti nella Striscia: oltre alle bombe, non c’è certezza di poter mangiare, bere, lavarsi. Si spara impunemente sulla folla inerme che chiede solo di ricevere cibo e aiuti indispensabili alla sopravvivenza.

A Gaza ogni aspetto della vita quotidiana è stato distrutto e stravolto per la popolazione civile così come è stato stravolto il diritto internazionale umanitario.

Ma la violenza si sta estendendo oltre Gaza, con l’attacco all’Iran e il rischio di allargare il conflitto su scala mondiale.

Serve intervenire ora!

Basta armi, basta guerra, basta vittime.

 


L’Italia non può cooperare militarmente con Israele
mentre è ancora pendente la verifica della Corte Internazionale di giustizia rispetto alla conformità della condotta di Israele con la Convenzione sulla prevenzione del genocidio, procedimento avviato su iniziativa del Sudafrica a seguito degli attacchi indiscriminati a Gaza.

Collaborando militarmente col governo israeliano si agevola di fatto la sua azione militare. Ribadiamo, quindi, e rilanciamo la richiesta di revocare il memorandum di intesa sulla cooperazione militare e di fermare qualsiasi collaborazione, vendita o acquisto di armi o sistemi militari.”

Chiediamo al governo anche di fare pressione esplicita sul governo israeliano per consentire l’ingresso di aiuti alla popolazione e la loro distribuzione ai civili attraverso le organizzazioni internazionali di aiuto umanitario; di attivarsi per un’azione diplomatica che porti al cessate il fuoco e al rispetto del diritto umanitario internazionale; di schierarsi a favore della sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele come già fatto da 17 Paesi europei.