Striscia di Gaza: a Deir al-Balah staff EMERGENCY bloccato e bombardamenti pesanti dopo l’ordine di evacuazione
A seguito dell’imponente ordine di evacuazione emanato nella giornata di ieri, domenica 20 luglio, dalle forze israeliane nei confronti dell’area sud-occidentale di Deir al-Balah le cliniche di EMERGENCY di al-Mawasi e di al-Qarara (Khan Younis) sono costrette a funzionare a ritmo ridotto nonostante i gravi bisogni perché il team internazionale di EMERGENCY è bloccato in casa e parte del team gazawi è dovuto scappare con le famiglie.
“Abbiamo passato una notte insonne per i bombardamenti iniziati a partire dalle 21 di ieri. Per tutta la notte è stato un susseguirsi di esplosioni, suoni di elicotteri che si avvicinavano, raffiche di armi automatiche, droni. Questa ennesima evacuazione compromette l’unica strada che era rimasta parzialmente percorribile in quell’area e ora ci impedisce di raggiungere i nostri presidi sanitari – racconta Alessandro Migliorati, capoprogetto di EMERGENCY a Gaza –. Parte dei colleghi gazawi sono dovuti scappare con le famiglie perché le loro tende erano nell’area colpita dall’ordine di evacuazione. Le nostre attività sanitarie non si sono interrotte grazie ai colleghi che abitano in zone non colpite, ma c’è bisogno di tutto lo staff disponibile per poter assistere la popolazione. Ogni giorno visitiamo almeno 250 pazienti, un ritmo non sostenibile a staff ridotto.”
L’ordine di evacuazione di ieri ha coinvolto un’area, quella che prima del cessate il fuoco di marzo veniva considerata la cosiddetta ‘area umanitaria’, popolata da circa 70 mila sfollati e da operatori delle organizzazioni umanitarie.
“Oltre a circa 40mila civili gazawi, quest’ordine di evacuazione ha coinvolto in modo diretto o indiretto un altissimo numero di ong ed è un altro duro colpo all’aiuto umanitario – prosegue Migliorati -. Anche alcune persone del nostro staff nazionale si trovano in quelle aree colpite. Alcuni di loro sono già al terzo, quarto spostamento forzato in tenda. Le poche aree rimaste a disposizione per i nuovi sfollati sono in condizioni ancor peggiori delle altre, tanto più considerando che per raggiungerle bisognerebbe passare da una strada anch’essa soggetta a ordine di evacuazione.”
Davanti a questo ennesimo violentissimo attacco alla popolazione civile e alla violazione del diritto internazionale umanitario, EMERGENCY torna a chiedere con forza al governo italiano di fare pressione sul governo israeliano per il cessate il fuoco immediato e per garantire l’assistenza umanitaria alla popolazione devastata da 22 mesi di guerra.
Di fronte al grave peggioramento della situazione, EMERGENCY ribadisce al governo italiano anche le altre richieste avanzate nell’appello ORA!, firmato in pochi giorni da 250 mila persone:
1. Di non rinnovare come forma di pressione il memorandum d’intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele;
2. Di interrompere la compravendita di armi e sistemi d’arma da e per Israele;
3. Di schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele come già 17 Paesi hanno fatto per le continue violazioni dei diritti umani.
EMERGENCY è a Gaza da agosto 2024 dove ha aperto nel gennaio 2025 la sua clinica di assistenza sanitaria di base nella località di al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis. Qui offre primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere. Prosegue inoltre il suo lavoro per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione nella clinica di medicina di base allestita dall’associazione locale CFTA (Culture & Free Thought Association) ad al-Mawasi, che supporta da novembre 2024.