Preoccupazione per la sorte dei titolari di protezione umanitaria e i richiedenti asilo ospiti dei progetti SIPROIMI (ex SPRAR)
Il Tavolo Asilo nazionale esprime forte preoccupazione per la sorte delle persone ospiti dei progetti SIPROIMI (ex SPRAR), con titolo di soggiorno per ragioni umanitarie e per richiesta d’asilo.
L’ ultima nota del Viminale, diramata lo scorso venerdì, fornisce alcune rassicurazioni su quel che accadrà dopo il 31 dicembre, dimostrando di comprendere quale impatto tali provvedimenti avranno sulle persone ora in accoglienza e per gli operatori del sistema. D’altra parte, non sembra tenere conto né della recente sentenza della Cassazione a sezioni unite, che ha sancito l’irretroattività della legge 132/2018, né della contraddizione di prorogare fino a giugno 2020 i progetti SIPROIMI, chiedendo però agli stessi la cessazione dell’accoglienza di richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria entro il 31/12/2019.
Come già espresso da molti nei giorni scorsi, le associazioni del Tavolo Asilo pensano che la via maestra sia il ritiro delle due circolari, che si basano su una interpretazione erronea e illegittima del primo decreto sicurezza, di cui peraltro da tempo il terzo settore chiede l’abolizione.
Permane la nostra preoccupazione per la sorte di migliaia di persone, principalmente in stato di vulnerabilità, e del sistema nel suo complesso.
Il prossimo 27 dicembre saremo in piazza, davanti le prefetture di tutta Italia per chiedere di ripristinare lo Sprar e garantire a tutti i richiedenti asilo e rifugiati presenti nel nostro Paese una accoglienza dignitosa, nel rispetto della Costituzione.
A Buon Diritto, ACLI, ActionAid, Arci, ASGI, Caritas Italiana, Centro Astalli, CIR, CNCA, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, EMERGENCY, Europasilo, FCEI, Focus- Casa dei Diritti Sociali, Fondazione Migrantes, Legambiente, Médecins du Monde – Missione Italia, MEDU, Oxfam Italia e Senza Confine