Attacco a Port Sudan: prima azione militare nella capitale ‘de facto’ da inizio guerra
Nella notte tra il 3 e il 4 maggio si è verificato il primo attacco armato dall’inizio della guerra a Port Sudan, capitale de facto del Sudan. L’esplosione ha coinvolto l’area dell’aeroporto. Dal 15 aprile 2023 nessun’azione militare aveva mai coinvolto la città.
EMERGENCY a Port Sudan gestisce dal 2011 un Centro pediatrico dove dall’inizio del conflitto l’affluenza di pazienti è aumentata esponenzialmente a causa del grande sfollamento di persone dalla capitale Khartoum.
“Alle 4.30 circa di sabato 3 maggio si è sentita una forte esplosione, tremavano i vetri delle finestre della nostra casa – racconta Camilla Passarotti, Programme Manager di EMERGENCY in Sudan –. Non si è visto subito il fumo per cui non si capiva esattamente quale fosse la zona colpita, ma abbiamo poi appreso che si trattava dell’area dell’aeroporto e, dalle ricostruzioni, sembra si siano verificate più esplosioni. A seguito dell’episodio in città è aumentata la presenza di controlli e l’aeroporto è stato chiuso ma già riaperto nella serata di ieri. Noi abbiamo limitato i nostri spostamenti in città, muovendoci solo tra casa e ospedale per garantire la sicurezza dello staff. Ora monitoreremo cosa accadrà nei prossimi giorni.”
EMERGENCY è presente a Khartoum con il Centro Salam di cardiochirurgia e con un ambulatorio pediatrico; con un centro pediatrico a Port Sudan, nello stato del Mar Rosso dove in questi due anni sono arrivati migliaia di profughi. A Nyala, in Sud Darfur con un centro pediatrico; ad Atbara nel nord-est del Paese, a Kassala, vicino al confine con l’Eritrea, e a Gedaref, a sud-est con degli ambulatori cardiologici.
Nel 2024 il Centro pediatrico di EMERGENCY a Port Sudan ha trattato circa 18mila bambini: il 30% in più rispetto alla media annuale pre guerra.