Torna a Casa EMERGENCY la rassegna culturale “Trovare le parole”, questo autunno dedicata a libri e canzoni per impegnarsi nel presente.

Possono le parole costruire il cambiamento? È possibile ricreare una società fondata sui valori del vivere comune a partire dall’impegno quotidiano di ognuno di noi?

Tutti gli incontri sono gratuiti, basta prenotare il tuo posto scrivendoci una mail a casa@emergency.it.

Dove

Gli incontri della rassegna “Trovare le parole” si tengono a Casa EMERGENCY, in via Santa Croce 19 a Milano.

Il calendario degli incontri

Giovedì 3 ottobre ore 19
Presentazione del libro “Il gelso di Gerusalemme” (Feltrinelli, 2024) di e con Paola Caridi, saggista e giornalista
Modera Leila Belhadj Mohamed, giornalista
Con Stefano Sozza, capomissione EMERGENCY a Gaza (in collegamento)

La storia del Mediterraneo e del Medio Oriente raccontata attraverso gli alberi. Un manifesto di botanica politica.

«Ora credo di aver capito che è tempo di ascoltare un’altra storia, oltre a quella così piccola e crudele, definita da noi umani con il sangue di altri umani. Troppo sangue. È tempo di imparare dagli alberi, e chiedere perdono.»

Siamo noi a scegliere gli alberi? Oppure sono gli alberi a scegliere quale umano seguire nelle tappe della sua vita? O, meglio, non sono forse gli alberi a poter raccontare il passaggio terreno degli umani? Il gelso di Gerusalemme, il pino piegato del Monte Nebo, gli ulivi di Betlemme, i sicomori di Gaza e i ficus dell’Orto botanico di Palermo, e poi i platani del parco di Gezi e i flamboyant del Cairo non solo sono tutti testimoni di una storia umana, ma scrivono, nel loro modo, la Storia. È così che Paola Caridi ci presenta e racconta le storie dietro agli alberi – e ai giardini botanici – più simbolici del Medio Oriente e del Mediterraneo. E con queste storie – sorprendenti, personali, politiche e tragiche – fa vivere anche le storie degli uomini e delle donne che hanno deciso di abitare la terra dove questi alberi hanno messo radici.

Tra il memoir e la storia di aree dell’Italia e del Mediterraneo che hanno subìto una doppia colonizzazione – degli uomini e, all’interno della specie umana, di chi ha esercitato un potere indiscriminato e non partecipato anche sui luoghi e sul paesaggio –, “Il gelso di Gerusalemme” ribalta la nostra usuale prospettiva di comprensione dell’altro, ci aiuta a esaminare sotto nuovi aspetti i testimoni inermi e silenziosi dei passaggi cruciali nelle vicende del mondo. È la storia, un pezzo di storia, raccontata dagli alberi.