Assistenza post terremoto

Italia - Province di Teramo e di Macerata

4 anni di “Progetto Sisma” e oltre 13.000 prestazioni gratuite per la popolazione colpita dalle scosse del terremoto in Centro Italia

Era il 2016 quando abbiamo cominciato a intervenire nei territori sconvolti dal terremoto in Centro Italia, dopo aver effettuato un’analisi dei bisogni del territorio, attivando un supporto logistico e infermieristico in favore della popolazione colpita dalle scosse violente del mese di agosto.

Successivamente, in seguito alle richieste delle istituzioni locali, da febbraio 2017 abbiamo attivato, in collaborazione con la ASL Teramo – distretto di Montorio al Vomano – e con la ASL 1 di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, un servizio di assistenza psicologica e infermieristica in alcune località gravemente colpite dal disastro naturale e subito dopo dalle copiose nevicate di gennaio, come Castelli, Nerito e Montorio al Vomano.

A inizio marzo 2018, un secondo team composto da infermiere e psico-terapeuta ha iniziato a lavorare in provincia di Macerata, a Camerino, Muccia, Pieve Torina e Visso, in collaborazione con ASUR Marche – Area Vasta 3.

Cure di base e ascolto psicologico a bordo di presidi mobili sul territorio

Per raggiungere in maniera agevole anche le zone più isolate e permettere al maggior numero di persone di accedere ai servizi di cura e ascolto psicologico, due mezzi mobili hanno fatto sosta nelle località più fragili delle province coinvolte nel progetto, presidiando settimanalmente  – secondo un calendario settimanale comunicato alle istituzioni del territorio ed alla popolazione – località rurali e montane, rese ancora più isolate e prive di strutture e reti di trasporto locale dal sisma. E per rendere prossimo ed accessibile l’ascolto dei propri bisogni di salute, anche per chi non ha mezzi propri per spostarsi e raggiungere i servizi sanitari necessari.

Sisma centro Italia, presidio mobile di EMERGENCY

Leggi: Sisma in Centro Italia, così abbiamo coltivato consapevolezza e resilienza

A bordo, abbiamo accolto e ascoltato giovani, anziani, famiglie con bambini piccoli che riferivano disagi e disturbi psicologici nella sfera dell’adattamento, in alcuni casi riconducibili a reazioni da stress post traumatico o spesso a disturbi di matrice ansioso-depressiva, di cui la manifestazione più frequente erano gli attacchi di panico.

Pazienti con storie e testimonianze segnate da numerose peculiarità, ma tutte accomunate da preoccupazione, ansia, e disorientamento per un futuro incerto e ancora da ricostruire. Ma anche un forte senso di attaccamento alla propria comunità, ferita dai crolli, e una grande volontà di raccogliere le proprie risorse interiori e affrontare la quotidianità con speranza e fiducia.

Il gioco come parte della cura: l’esperienza del Ludovan

Nei mesi estivi del 2018 e 2019, un Ludovan, camper allestito ad hoc, è transitato nei Comuni del teramano e maceratese serviti dal Progetto Sisma per intrattenere e rallegrare bambini e genitori con attività ludiche ricreative e motorie pensate per offrire momenti di svago alle comunità colpite dal sisma e sostenere nella creazione di nuovi legami e reti di socialità e sostegno comunitario.
Il progetto è stato gestito con l’aiuto dei volontari dei gruppi territoriali di EMERGENCY e con alcune associazioni locali per favorire l’empowerment comunitario.

Leggi: https://www.emergency.it/blog/dai-progetti/e-arrivato-il-ludovan/

Il “Progetto Sisma” è proseguito anche durante i mesi di lockdown imposti dalla pandemia da Covid-19, scoppiata all’inizio del 2020. I colloqui in presenza sono stati da affiancati anche da quelli telefonici o via Skype, proseguendo ed implementando le azioni di supporto psicologico, che diventavano ancora più numerose e necessarie, soprattutto nella fascia degli adolescenti e delle famiglie, che si trovavano a vivere, nelle condizioni logistiche ed emotive determinate dal lockdown, una ri-traumatizzazione delle “ferite invisibili” del sisma.

Guarda: “Un terremoto nel terremoto”

La conclusione del progetto

Il 31 dicembre 2021, dopo 4 anni di attività, il nostro “Progetto Sisma” si è concluso, per ragioni coerenti con gli obiettivi prefissati dall’intervento, che nasceva come risposta post-emergenziale ai bisogni generati dagli eventi sismici e all’impatto che questi ultimi hanno avuto sul servizio sanitario locale.

In seguito a questa valutazione, i protocolli di intesa con le rispettive aziende sanitarie di competenza non sono stati rinnovati alla scadenza annuale.

Da quando abbiamo inaugurato il servizio di assistenza post-terremoto in Centro Italia, abbiamo effettuato oltre 13.000 prestazioni totali, tra colloqui psicologici e assistenza infermieristica.

Il nostro auspicio è che i bisogni attuali della popolazione dei territori in cui per anni abbiamo garantito il diritto alle cure e alla salute, sia fisica che psicologica, siano gestiti dall’azienda sanitaria locale in modo diffuso, affinché venga promossa e radicata quella “cultura della salute mentale” di cui il Covid ha reso tanti cittadini e cittadine consapevoli, per assicurare che nessuno rimanga isolato e inascoltato.

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