Centro pediatrico di Nyala
Sudan - Nyala
64.240
Pazienti visitati
2.658
Pazienti ricoverati
2020
Anno di ripresa delle attività
Gli aggiornamenti dal Sudan: cosa sta succedendo a Nyala
Dal 15 aprile 2023, in Sudan è in corso un conflitto armato tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Rapid Support Forces (RSF) che sta causando una crisi umanitaria senza precedenti: “la più grave crisi di sfollati al mondo” secondo l’ONU.
Nyala, in Sud Darfur, è al centro di attacchi aerei e vessata da bande criminali. La popolazione vive ormai da due anni senza corrente elettrica e connettività, con il coprifuoco, e i beni di prima necessità scarseggiano.
I pazienti arrivano in condizioni sempre peggiori: “Non ho mai visto bambini in condizioni così gravi prima dell’inizio di questa guerra” racconta Laura, infermiera e coordinatrice medica del Centro pediatrico.
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Il contesto
Il Darfur è spesso colpito dalle drammatiche conseguenze di carestie, inondazioni, epidemie (soprattutto di morbillo, epatite, scabbia e colera), conflitti interni e dai relativi spostamenti della popolazione in fuga.
Oggi la situazione è resa ancora peggiore dalle conseguenze di due anni di guerra. Se prima della guerra era abitata da 800.000 persone, Nyala, la capitale dello stato del Sud Darfur, ha visto la propria popolazione quadruplicare a causa dell’arrivo di sfollati da altre aree del Paese.
La maggior parte degli abitanti della città non ha accesso ai servizi sanitari di base.
Il numero di persone che vive in estrema povertà è elevato e le condizioni di salute sono critiche, soprattutto per le donne e per i bambini. La pessima alimentazione e la mancanza di acqua potabile causano un aumento costante dei casi di gastroenteriti e infezioni, ma anche di malnutrizione severa e di anemia.
La mancanza di staff medico e di medicinali rende ancor più difficile la risposta ai bisogni sanitari.
Le attività del Centro
Nel Centro Pediatrico di Nyala offriamo cure pediatriche gratuite e di qualità ai bambini sotto i 14 anni, un programma di screening della malnutrizione e un programma di vaccinazioni.
È attivo anche un programma per i pazienti cardiaci operati al Centro Salam che prevedere screening, controlli e follow-up, distribuzione delle terapie.
Il Centro è dotato di tre ambulatori pediatrici, un ambulatorio di cardiologia, una sala radiologica, un laboratorio analisi, una farmacia, una corsia di degenza con 18 posti letto, oltre ai necessari spazi di servizio come magazzino, uffici e cucina.
L’edificio è stato costruito con grande attenzione all’uso di tecniche sostenibili, tra cui un innovativo sistema di raffrescamento che permette di climatizzare la clinica usando un metodo di ventilazione naturale ad acqua ispirato alla tradizione del Sahara settentrionale.
Il terreno su cui sorge il Centro pediatrico è stato messo a disposizione dal Governatorato del Sud Darfur.
La sospensione delle attività nel 2011
In seguito al sequestro di un membro dello staff da parte di una banda di uomini armati, avvenuto ad agosto del 2011, eravamo stati costretti a sospendere le attività per ragioni di sicurezza. Il nostro collega venne liberato qualche mese dopo, a dicembre 2011.
Da allora ci siamo messi al lavoro per far ripartire le attività in sicurezza, consapevoli di quanto importante fosse per la popolazione del Sud Darfur. Una volta ricevute le necessarie rassicurazioni da parte delle autorità locali, a partire da agosto 2018 abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione e rinnovo dei locali.
Durante tutto il periodo di ristrutturazione, un team non sanitario composto da membri dello staff locale si è impegnato a sorvegliare i locali e mantenere la struttura in funzione prima della loro riattivazione.
La sospensione delle attività nel 2023
Il 25 ottobre 2023 alcuni colleghi dello staff sudanese del Centro pediatrico a Nyala, Sud Darfur, sono stati prelevati dall’ospedale e arrestati da forze delle RSF. Pochi giorni dopo, il 30 ottobre, sono stati liberati; il Centro pediatrico, tuttavia, è stato saccheggiato.
Per questo motivo siamo stati costretti a sospenderne temporaneamente le attività: i rischi legati alla sicurezza e la distruzione quasi totale degli ambienti e delle attrezzature non ci permettevano di continuare a ricevere pazienti.
La struttura è comunque rimasta sempre presidiata dal nostro staff sudanese, che nel giro di poche settimane è riuscito a riavviare le attività di screening e controllo dei valori INR per i pazienti cardiaci.
Nei mesi successivi sono riprese gradualmente le vaccinazioni, le sessioni di promozione sanitaria, le attività ambulatoriali e i ricoveri.