Assistenza ai profughi in fuga dalla guerra in Ucraina

Moldavia - Balti

Tra aprile e dicembre 2022, abbiamo offerto assistenza ai profughi in fuga dalla guerra in Ucraina a Balti, la seconda città della Moldavia.

Fin dai primi giorni del conflitto, tra febbraio e marzo 2022, centinaia di migliaia di persone in fuga dal conflitto in Ucraina sono transitate dalla Moldavia, uno tra i Paesi più poveri d’Europa. Erano per la maggior parte donne, anziani e bambini.

Un nostro team ha raggiunto il Paese a marzo 2022, per valutare i bisogni e individuare la modalità migliore per un nostro intervento.

Sulla base delle necessità riscontrate, e in collaborazione con le autorità sanitarie locali, abbiamo lavorato a Balti, la seconda città della Moldavia, offrendo cure e assistenza psicologica ai profughi ospitati nel Centro di prima accoglienza.

Il nostro team, composto nel tempo da medici, infermieri, psicologi, mediatori culturali e logisti, ha garantito alle persone in fuga dalla guerra cure mediche di base, infermieristiche, supporto psicologico e orientamento ai servizi sul territorio.

A giugno 2022 abbiamo avviato anche un progetto psico-educativo per i bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni, in collaborazione con la città di Balti e il collegio “I. Creanga”, a indirizzo pedagogico. Le attività hanno coinvolto anche i loro genitori e parenti.

A dicembre 2022, data la progressiva riduzione dei pazienti presi in carico – dovuta sia a una stabilizzazione del numero di ingressi di rifugiati nel Paese, sia a un rafforzamento del sistema sanitario moldavo – il progetto a Balti è terminato, con il passaggio di consegna delle nostre attività alle autorità sanitarie locali.

Il Politruck e l’ambulatorio di Balti

Nella prima fase del progetto le attività si sono svolte sul Politruck, il più grande tra i nostri ambulatori mobili. Con l’arrivo della stagione fredda, a ottobre, le attività si sono spostate presso l’ambulatorio della città di Balti.

Le conseguenze psicologiche della guerra

Se all’inizio del progetto i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina si rivolgevano a noi soprattutto per le prestazioni medico-infermieristiche, con il trascorrere delle settimane è emersa anche la necessità di ricevere supporto psicologico, per gestire le reazioni al trauma della guerra e della fuga e le relazioni con i bambini che hanno dovuto lasciare le proprie case e il proprio Paese.

Accanto alle attività sanitarie abbiamo quindi offerto un primo intervento psicologico, con lo scopo di contenere e ridurre il disagio dovuto alla reazione all’evento traumatico e le possibili ripercussioni sullo stato di salute psicofisica della persona. L’obiettivo era ottimizzare i tempi della cura ed evitare che si accumulassero, nel tempo, altri disturbi.

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