Emergenza Ucraina
Il nostro lavoro per assistere le vittime della guerra in Ucraina
I nostri team hanno lavorato su diversi progetti a favore delle vittime della guerra in Ucraina: per garantire assistenza ai profughi in Moldavia e in Italia, per consegnare farmaci e materiale medico da inviare agli ospedali di Kiev.
In Moldavia
Il Politruck, il più grande dei nostri Ambulatori mobili, ha offerto nella città di Balti per assistenza alle persone in fugadalla guerra in Ucraina.
Il nostro team, composto da medici, infermieri, psicologi, mediatori e logisti, ha garantito assistenza sanitaria di base, infermieristica, psicologica e orientamento ai servizi sul territorio ai profughi, principalmente anziani, donne e bambini arrivati dall’Ucraina.
Per gli ospedali in Ucraina
Abbiamo inviato farmaci ospedalieri in Ucraina, sulla base delle richieste fatte dalle strutture in loco.
In Italia
Abbiamo gestito diversi progetti dedicati a chi è arrivato in Italia, in fuga dalla guerra in Ucraina.
Negli Ambulatori del nostro Programma Italia abbiamo offerto supporto per l’iscrizione al Servizio Sanitario nazionale e orientamento ai servizi sanitari e sociali presenti sul territorio.
A Milano un nostro team ha partecipato a un progetto di accoglienza per i profughi in fuga dall’Ucraina, offrendo servizi di orientamento socio-sanitario e sociale, per favorire l’accoglienza abitativa e permettere l’accesso ai servizi presenti sul territorio, assistenza psicologica, mediazione culturale. Il nostro staff ha anche gestito la logistica.
In Biblioteca della pace a Casa EMERGENCY (Milano, Via Santa Croce 19) abbiamo garantio corsi gratuiti di italiano ai profughi arrivati in città, per la maggior parte donne e ragazze, in collaborazione con l’associazione no profit “NoWalls”.
Sempre a Milano garantiamo anche supporto alimentare, consegnando settimanalmente pacchi con beni di prima necessità a famiglie ucraine ospitate in diverse zone della città da cittadini che hanno aperto le porte della loro casa per offrire un alloggio momentaneo.
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
5 maggio 2022
Un aggiornamento da Balti, in Moldavia, dove il nostro team offre assistenza – medica e anche psicologica – a chi arriva qui in fuga dalla guerra in Ucraina. Molti sono bambini e anziani.
Siamo qui per dare aiuto a chi ha più fragilità.
29 aprile 2022
A. disegna solo macchine in movimento e una casa da cui partono.
È arrivato qui a Balti, in Moldavia, dopo un viaggio di 72 ore dall’Ucraina insieme a 5 dei suoi 6 fratelli e sorelle. Al volante la mamma, A.
Quando la visitiamo sull’Ambulatorio mobile dice di aver mal di testa, forte, e vuole essere sicura che non sia nulla di grave: deve essere sana e sentirsi bene per poter accudire tutti. Mentre racconta, piange: è affaticata, il viaggio è stato “indicibile” e porta ancora addosso a sé tutto ciò con cui è partita.
“Non sento mio marito, mio figlio e mio genero da tre giorni. Ho infranto la regola che ci eravamo dati alla partenza: che ci avrebbero cercato loro, che noi non dovevamo chiamare. Ma non ce l’ho fatta. E non ho avuto risposta. Dico ai miei figli che stanno sicuramente bene. Ma mi chiedo come loro possano credermi, se io stessa non ci riesco”.
A. ci ringrazia perché ha trovato un “posto al sicuro” in cui poter piangere e sfogare la sua angoscia senza timore di andare a pezzi.
— Giovanna, psicologa di EMERGENCY, fa parte del nostro team in Moldavia. Sull’Ambulatorio mobile, a Balti, offriamo cure mediche di base e infermieristiche e un servizio di supporto psicologico ai profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.
15 aprile 2022
Aleksandr e Irina non hanno avuto il tempo di preparare le valigie prima di partire: sono fuggiti quando un colpo di mortaio è caduto di fianco alla loro casa, rompendo tutti i vetri e danneggiando un muro esterno.
Li abbiamo conosciuti a Balti, sul nostro Ambulatorio mobile, dove il nostro staff offre cure, mediche e psicologiche, ai tanti profughi come loro in fuga dalla guerra in Ucraina e ospitati in città.
“Peace”, “Pace”, ci dicono in inglese. Vogliono la pace. Vogliono tornare a casa.
14 aprile 2022
A Balti, stiamo offrendo assistenza sanitaria di base, infermieristica e psicologica ai profughi ucraini ospitati nei Centri di accoglienza.
Tra le persone che aiutiamo ci sono molti malati cronici, che a causa della guerra hanno dovuto interrompere la terapia: lontano dal proprio Paese non hanno più un medico di base a cui rivolgersi.
Caterina, Federica, Andrea, Alexandra e Giovanna fanno parte del nostro team in missione in Moldavia. In un video per RaiNews24, raccontano il nostro lavoro per chi fugge dalla guerra. Guardalo su Facebook.
5 aprile 2022
Da Balti, in Moldavia, la testimonianza video di Andrea Bellardinelli (Responsabile Programma Migrazioni ed Emergenze di EMERGENCY) che racconta il nostro impegno per la popolazione ucraina in fuga dalla guerra e rifugiata all’interno dei Centri d’accoglienza allestiti nel Paese.
17 marzo 2022
Un aggiornamento dal nostro staff in Moldavia.
Dalla Moldavia, dove il nostro Politruck è arrivato per offrire assistenza a chi fugge dalla guerra in Ucraina, ci arriva questo video.
I nostri colleghi Gianfilippo, Maya e Adolfo ci mostrano il Politruck, il più grande tra i nostri ambulatori mobili, allestito con una sala di attesa, due ambulatori e una postazione per i colloqui di ascolto psicologico e di mediazione.
Siamo qui per fare la nostra parte.
11 marzo 2022
Il nostro Politruck, il più grande tra gli Ambulatori mobili di EMERGENCY, è partito per la Moldavia per offrire assistenza alle migliaia di persone anziane, donne e bambini che stanno arrivando in questi giorni in fuga dalla guerra in Ucraina.
8 marzo 2022
Il nostro team a Chisinau, Moldavia
In questi giorni a Chisinau abbiamo visto famiglie, tante donne e bambini in file ordinate, con i loro trolley al seguito. I bambini e i ragazzi sono quelli con lo sguardo più spaventato, perso.
Si sono ritrovati ad abbandonare tutto da un momento all’altro, non si immaginavano un’escalation coì veloce del conflitto. Dopotutto, era inattesa anche per gli analisti internazionali, sebbene tenessero sott’occhio i rapporti tra Russia e Ucraina da anni.
La città ne ha accolti qualche migliaio in campi attrezzati per la prima accoglienza, il più grande un palazzetto dello sport da circa 800 persone.
Sembrano in buone condizioni generali, gli anziani e i malati cronici hanno più difficoltà a seguire le terapie come sempre accade in queste situazioni. La prevenzione del contagio da Covid-19 è un problema, in una popolazione scarsamente vaccinata e che vive in situazioni di comunità. Stiamo capendo con le autorità come avviare un intervento sanitario con i nostri medici, i nostri infermieri e i mediatori culturali. Il primo passo è registrare EMERGENCY in Moldavia per essere riconosciuti e poter contribuire agli aiuti.
Oggi siamo andati in due posti di confine, a vedere la situazione di arrivo dei profughi. Palanca, il confine più estremo vicino Odessa, è a 170 chilometri dalla capitale, due ore di strada che diventa sterrata all’improvviso.
Attraversiamo piccoli villaggi, case basse, qualche tetto di paglia.
I bambini sono già in strada per andare a scuola. Li vedo con i fiori in mano, Corina, la nostra mediatrice che conosce bene la Moldavia, mi dice che è una tradizione molto sentita: i bambini portano i fiori alle mamme e alle maestre per la giornata della donna. Una cosa bella e delicata a un’ora di strada dalla guerra e dalla paura. Un lampo di luce intensa in mezzo al buio di questo orrendo conflitto poco al di là del confine.
Da una settimana Palanca è uno dei principali punti di arrivo dei profughi della guerra ucraina. Sembra una stazione degli autobus: pulmini, macchine, autobus pronti a portare gratuitamente la gente che arriva a Chisinau o direttamente in Romania, Germania e Polonia. Se ne vanno quasi tutti velocemente, ma le autorità hanno attrezzato un piccolo campo di circa 300 persone per le persone che non sanno ancora dove andare o non ce la fanno. Fa male vedere gli anziani che si fermano per non essere di peso alla famiglia, ma la guerra è anche questo.
C’è una grande calma per essere così vicini al confine, per ora. Aspettano tutti di vedere cosa succederà a Odessa. Se verrà attaccata, cambierà tutto.
— Andrea, staff di EMERGENCY, dalla Moldavia
7 marzo 2022
Il nostro team in Romania e Moldavia per una missione di valutazione dei bisogni
Un nostro team si è recato è in Romania e Moldavia, per fare una ricognizione dei bisogni e valutare la possibilità di un nostro intervento sul campo in aiuto dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.
Insieme alle autorità sanitarie locali, stiamo capendo il migliore per intervenire e avviare un intervento sanitario con i nostri medici, infermieri e mediatori.
Leggi il messaggio di Andrea, membro del nostro staff, da Siret.
24 febbraio 2022
L’appello di Rossella Miccio, Presidente di EMERGENCY
Ogni giorno, nei nostri ospedali, curiamo le ferite fisiche provocate dalla violenza quotidiana e tocchiamo con mano, come medici e operatori, le conseguenze tragiche della guerra.
Crediamo fermamente che un mondo senza guerra sia non solo un obiettivo realizzabile, ma una necessità urgente.
Come spiegare la guerra ai bambini e ai ragazzi
Bambini e ragazzi, in questi giorni, si trovano di fronte a immagini di guerra, a rappresentazioni che non hanno i mezzi per comprendere fino in fondo.
Tanti genitori si chiedono dunque come spiegare ai loro figli quello che sta succedendo in Ucraina.
Abbiamo chiesto a Sandra Manzolillo e Ilaria Montixi, dell’Ufficio Scuola di EMRGENCY, di darci qualche indicazione su come parlare della guerra ai più piccoli.