A Macerata il risultato di una campagna di criminalizzazione dello straniero
Una violenza terribile, di cui è accusato un cittadino nigeriano, è diventata pretesto per un’aggressione nei confronti di persone straniere del tutto innocenti.
I fatti di Macerata non possono essere sottovalutati, non solo per rispetto per le persone ferite.
Sono il risultato della campagna di criminalizzazione dello straniero e del diverso, a prescindere da responsabilità e fatti reali, che da mesi infesta l’Italia.
Politici e media hanno contribuito a identificare nello straniero un nemico da combattere: si continua a parlare di invasione nonostante i numeri degli arrivi siano modesti (172 mila persone nel 2017) e di incremento dei reati da parte dei migranti nonostante i dati lo smentiscano.
C’è una responsabilità forte nella strumentalizzazione della paura perché avalla la violenza che ne deriva, sempre.
Possiamo e dobbiamo sottrarci a questo gioco al massacro: chiediamo che la politica lavori a forme di accoglienza dignitose e inclusive dei migranti e affronti i veri temi della povertà e del disagio sociale nel rispetto di tutti e che i media rifiutino di continuare a diffondere i messaggi razzisti che hanno contribuito a costruire questo clima di intolleranza e rancore.
CI sono milioni di persone in Italia che ogni giorno condividono un’idea di solidarietà e giustizia e agiscono per il bene comune. Sono questi i primi antidoti all’odio.