Media > Comunicati stampa >

LA GUARDIA COSTIERA LIBICA NON PUÒ ESSERE UN PARTNER DELL’ITALIA NEI SOCCORSI IN MARE.

28 Luglio 2020

A quanto si apprende dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, tre migranti sono stati uccisi in seguito a una sparatoria avvenuta durante lo sbarco a Khums, dopo che la loro imbarcazione era stata intercettata in mare e riportata in Libia dalla Guardia Costiera libica. Le autorità locali hanno aperto il fuoco dopo che i migranti hanno tentato la fuga.

L’uccisione di persone la cui unica colpa era quella di fuggire da un Paese piegato da anni di scontri e violenze è intollerabile. Avendo appena votato a maggioranza il rifinanziamento della Guardia Costiera Libica, l’Italia ne è complice.

EMERGENCY chiede che l’Italia cessi al più presto ogni collaborazione con la Guardia costiera libica e riprenda a soccorrere chi chiede aiuto nel Mar Mediterraneo.

Ogni collaborazione è da ritenere ormai inaccettabile: esistono innumerevoli testimonianze e inchieste sui maltrattamenti e sugli abusi subiti dai migranti in Libia. È altrettanto inaccettabile che i migranti vengano riportati nei centri di detenzione, in un Paese in guerra, dove vengono violati tutti i basilari diritti umani.

Il salvataggio in mare dovrebbe essere competenza europea e dovrebbero essere i singoli governi a farsi carico di un servizio di search and rescue continuo e affidabile.