Regolarizzare migliaia di lavoratori stranieri? È giusto e umano
Si discute in questi giorni la proposta di regolarizzare migliaia di lavoratori stranieri.
C’è chi dice che è utile perché in questo momento, ad esempio, non potere contare sui braccianti per la raccolta comprometterebbe la sostenibilità delle nostre filiere, di cui queste persone sono un pilastro.
C’è chi dice che è utile perché la vulnerabilità di chi in queste settimane è costretto a vivere dentro ghetti, capannoni e casolari ed è esposto continuamente ai rischi concreti di contagi è la vulnerabilità di tutti.
C’è chi dice che è utile perché la regolarizzazione può essere antidoto al lavoro nero, allo sfruttamento, al caporalato.
Noi diciamo che il riconoscimento di persone che vivono in Italia, lavorano in Italia, contribuiscono con il loro lavoro al benessere di tutti, è – prima di tutto – giusto e umano.