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Gaza: a tre mesi dallo scoppio della guerra

Più di 21.672 palestinesi e 1.200 israeliani uccisi; feriti 56.165 abitanti della Striscia di Gaza e 5.431 di Israele. Quasi 2 milioni di sfollati interni a Gaza.

A tre mesi dallo scoppio della guerra, il bilancio delle vittime e la situazione umanitaria nella Striscia sono drammatici e continuano a peggiorare mentre il conflitto rischia sempre più concretamente di estendersi a tutta la regione.

Dopo la breve tregua c’è stata una nuova escalation di violenza con attacchi armati via terra e via aerea. Le risoluzioni Onu per un cessate il fuoco sono state rigettate con astensioni e voti contrari. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una delibera per il cessate il fuoco per motivi umanitari dalla quale l’Italia si è astenuta. L’unica risoluzione approvata da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il 22 dicembre scorso, ha previsto l’invio di aiuti umanitari a Gaza ma non la cessazione dei combattimenti. Le condizioni di vita degli abitanti della Striscia sono catastrofiche: i civili non possono mettersi in salvo fuggendo dalle città evacuate verso un confine da cui è impossibile uscire. I campi profughi sono bombardati.

La popolazione non ha accesso all’assistenza sanitaria perché le strutture sanitarie sono state colpite e non ci sono rifornimenti di medicinali e materiale sanitario disponibili. Attualmente solo tredici ospedali su trentasei funzionano parzialmente in tutta la Striscia, con reparti di degenza affollati al 200%.

L’orrore del 7 ottobre nel sud di Israele per mano di Hamas non può giustificare il massacro indiscriminato della popolazione palestinese da parte dell’esercito israeliano, che avviene a Gaza da più di 90 giorni. A questo si aggiunge il durissimo embargo israeliano su Gaza da oltre 16 anni.

Alle dichiarazioni da parte del governo di Israele di voler continuare le operazioni militari fino alla completa distruzione di Hamas, fa da contraltare l’immane sofferenza del popolo palestinese.

Abbiamo chiesto un appuntamento al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani per la consegna delle firme dell’appello per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica.

Per chiedere l’impegno dell’Italia in un’azione diplomatica che porti al cessate il fuoco permanente, alla liberazione degli ostaggi israeliani e al rilascio dei palestinesi trattenuti in detenzione amministrativa, all’avvio di corridoi umanitari sicuri, alla libera entrata di aiuti umanitari e al ripristino della legalità internazionale a partire dalla fine dell’occupazione militare israeliana.

Rinnoviamo l’appello per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica firmato da oltre 400 personalità del mondo accademico, dello spettacolo, giornalisti, diplomatici e molte associazioni che ha raggiunto 100mila sottoscrizioni.

> Leggi il testo completo dell’appello e sottoscrivilo anche tu su cessateilfuoco.org