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“Ciao Soran, sono Gino. Come stai?”

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“Ciao Soran, sono Gino. Come stai?”

Ero un bambino. Sentivo dei rumori intorno a me e ho aperto gli occhi. Davanti a me, un uomo che mi teneva la mano tra le sue.

“Ciao, io sto bene ma sento tanto dolore. Cosa è successo alla mia gamba destra, perché non c’è più?”

“L’esplosione di una mina ha frantumato la tua gamba. Abbiamo dovuto amputarla, ma la sostituiremo con un’altra. Ci potrai camminare e giocare, come facevi prima”.

“Dove mi trovo?”

“Questa stanza è un’unità di terapia intensiva”.

Gino è tornato altre volte a farmi visita. Una volta è arrivato tenendo in mano due stampelle, mi ha aiutato ad alzarmi e a stare in piedi con una gamba sola, ha regolato le stampelle e mi ha detto di guardare avanti.

Da quel gesto ho capito che mi stava dando la possibilità di rialzarmi e riprendermi… di ricominciare la mia vita.

Andiamo!”, mi ha detto.

“Dove?”

“Prova a camminare, Soran. Devi fare gli esercizi di riabilitazione per imparare a camminare con la tua nuova protesi”.

Con quelle parole Gino mi spronava a ricominciare.

Mi ha detto anche che sarei potuto tornare a scuola. “Io non ci voglio tornare a scuola”, gli ho detto subito. Lui mi ha promesso che se lo avessi fatto mi avrebbe regalato la bicicletta migliore del mondo… e così ha fatto.

Quella promessa mi ha dato il coraggio di tornare a casa e poi a scuola, con la mia protesi, e terminare il mio quinto anno.

22 anni dopo quella promessa, ci siamo incontrati di nuovo. È successo a Milano, nel 2019, durante l’evento annuale di EMERGENCY. Quando ci siamo visti, ci siamo abbracciati a lungo.

Grazie, Gino. Per la tua umanità, per tutti i “no” alla guerra, per tutti i giorni difficili che hai affrontato insieme a EMERGENCY, per essere stato sempre dalla parte dei tuoi pazienti.

— Soran

Un mese fa, il 13 agosto, Gino ci ha lasciati. Oggi lo ricordiamo attraverso le parole di Soran, che Gino aveva conosciuto nel 1996.
Oggi Soran è sposato, ha due figlie, insegna storia, arte, letteratura, ma non solo: ai suoi alunni insegna anche come riconoscere le mine, come starne lontani, come evitare le zone a rischio.