Pozzallo: uno sbarco molto difficile
Lo sbarco di questa mattina al porto di Pozzallo è stato molto difficile. Sono arrivate 673 persone, tra di loro 100 minori, bambini di ogni età, molti completamente soli.
Erano molto provate dal viaggio. In banchina i nostri medici hanno affrontato diverse situazioni gravi: ci siamo preoccupati per le condizioni di un ragazzo affetto da una grave astenia, tachicardia e in deficit respiratorio.
Alcune delle persone in attesa di scendere dalla nave si sono tuffate in mare e sono state recuperate. Erano disidratate, provate dal viaggio, stanche.
Con loro è arrivata anche la salma di un bambino, nato sul barcone, presumibilmente alla trentaduesima settimana di gestazione… non è riuscito a sopravvivere.
C’era anche un bimbo di soli 4 giorni. La sua mamma non gli aveva ancora dato un nome. Quando è arrivato il momento di salire sull’ambulanza per andare in ospedale Eyasu, il nostro mediatore culturale, li ha accompagnati entrambi per farli salire a bordo.
Il personale sanitario ha chiesto alla mamma il nome del bambino, e allora Eyasu l’ha invitata a sceglierne uno. La mamma ci ha pensato e ha scelto un nome che il collega traduce dall’amarico con “Rivelazione”.
– Giulia, coordinatrice del Progetto Sbarchi