Stara, da più di 15 anni paziente del nostro Centro a Sulaimaniya, in Iraq
“Quando mi svegliai e vidi che la mia gamba era stata amputata ne fui sconvolta. Dopo 20 giorni in ospedale e 3 mesi di convalescenza, tutti trascorsi in casa, ero sempre profondamente turbata. Mio fratello allora decise di portarmi al Centro di EMERGENCY, dove mi hanno costruito e applicato la mia protesi” ci racconta Stara.
Oggi Stara ha 46 anni. Da più di 15 frequenta il nostro Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale a Sulaimaniya, in Iraq. Nata e cresciuta nella fattoria della sua famiglia, dopo essersi sposata si era trasferita, pur continuando a dare una mano con il raccolto.
Era in visita col marito alla sua famiglia e stavano ridendo e chiacchierando insieme, nei campi . All’improvviso, a causa di un capogiro ha tentato di sedersi sotto un albero per riposare. È finita su una mina.
“Nel momento dell’esplosione non sentii nulla, tutto era buio. Dopo qualche istante iniziai a sentire delle voci, ricordo quella di mia cognata, era totalmente sotto shock. Io ero terrorizzata, c’era sangue ovunque e avevo paura di poggiare la mano a terra. Temevo potesse esserci un’altra mina.
In un primo momento, anche con la protesi non fu semplice per me, ma col tempo ho potuto tornare alla mia vita quotidiana: mi sento debitrice per ciò che ho ricevuto al Centro di EMERGENCY”.
I pazienti come Stara continuano a frequentare il nostro Centro anche a distanza di anni dall’applicazione della protesi: deve essere periodicamente riadattata ai cambiamenti del suo corpo, che va poi rieducato al movimento grazie agli esercizi di fisioterapia nella nostra sala training.