Soran, ogni giorno, ci dà un doppio insegnamento
“Andiamo a raccogliere le verdure per la cena?”
Nel 1996, in Iraq, Soran accompagna sua madre in montagna. A loro si aggiungono anche la sorella e un cugino della madre. Soran ha 12 anni.
Durante il cammino, Soran scorge ai suoi piedi uno strano oggetto. Lo raccoglie, poi lo lancia di nuovo a terra. L’oggetto esplode. In quell’istante, tutti vengono travolti e feriti in modo grave. Quell’oggetto ben nascosto nel terreno che Soran tentava di maneggiare era una mina.
Altri parenti di Soran sentono l’esplosione, e corrono in loro soccorso con l’unico mezzo a disposizione: un trattore. Al centro di soccorso di Derbendikhan, in cui vengono trasportati proprio a bordo del trattore, i quattro feriti ricevono le prime cure.
Poi vengono trasferiti nel Centro chirurgico che gestivamo a Sulaimaniya (il primo progetto aperto da EMERGENCY).
I pazienti che arrivano al Centro, però, sono tre.
La sorella di Soran non ce l’ha fatta a salvarsi. A Soran, invece, viene amputata la gamba destra.
Per poter riprendere a camminare, Soran ha bisogno di una protesi. Gliela costruiamo nel nostro Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale, sempre a Sulaimaniya.
Un passo dopo l’altro, grazie agli esercizi di riabilitazione, Soran ricomincia a vivere la sua vita: studia, si laurea, gioca anche a calcio, si sposa e ha due figlie, Sima e Saya.
“Andiamo a raccogliere le verdure per la cena?” Da quel momento sono passati più di venti anni. L’insegnamento che ci dà oggi Soran, con cui siamo in contatto e a cui siamo davvero legati, è doppio, per un motivo speciale.
Tutte le mattine Soran siede in classe per spiegare ai suoi alunni la storia, l’arte, la letteratura. Ma insegna loro anche come riconoscere le mine, come starne lontani, evitando le zone a rischio.
È stato uno dei primi pazienti di EMERGENCY e oggi è diventato un maestro, non solo di scuola.