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Dal nostro Politruck a Milano

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Tra i pazienti del nostro Ambulatorio mobile di Milano ci sono anche donne e uomini di nazionalità ucraina. Nei giorni scorsi, alcune hanno raggiunto il nostro Politruck per condividere con noi le loro preoccupazioni e il loro sgomento, in questo momento così doloroso e inaspettato per tutto il loro Paese.

O. è provata dall’attesa interminabile di rivedere la figlia e il nipotino, in viaggio verso l’Italia da Odessa. Quando abbiamo parlato con lei ci ha raccontato che si trovavano in un rifugio di fortuna in Moldavia. “Mi hanno detto che dove sono manca anche la luce”, ci racconta terrorizzata, mentre ci diceva di essere preoccupata anche per i suoi due fratelli, uno in Crimea e l’altro in Russia.

Soffre di ipertensione e il suo stato di agitazione non aiuta. Anche solo scambiare qualche parola con il nostro staff la rassicura, e sa che in ogni momento può contare sul nostro servizio di ascolto psicologico gratuito.

Pazienti ucraini al Politruck, Milano

Anche V. ci ha raccontato l’attesa di poter riabbracciare alcune amiche, in fuga dall’Ucraina con i loro figli. Una volta arrivati a Milano, ci ha anticipato, avranno bisogno di un riferimento per avviare le pratiche di richiesta d’asilo e per ottenere le tessere sanitarie. Noi ci saremo.

S., invece, è arrivata in Italia nei primi anni 2000 e si è rivolta a EMERGENCY perché, senza permesso di soggiorno, non le erano state garantite cure di cui aveva bisogno dopo la diagnosi di tumore al seno. Al nostro primo colloquio ci aveva confidato che in ospedale i medici le avevano detto di tornare a curarsi in Ucraina, a “casa sua”. Chissà se anche oggi, le consiglierebbero di tornare “a casa sua” ora che c’è la guerra.

Pazienti ucraini al Politruck, Milano

Sono scesi già tre volte”, ci ha raccontato poi T. durante il colloquio con i mediatori. Si riferiva al marito, ai figli e ai nipoti che vivono in Ucraina e che tutte le volte che scendono nei rifugi antiaerei la avvertono telefonicamente. Afferma che la nipote adolescente è molto spaventata, mentre spera che il nipote più piccolo non si stia rendendo conto pienamente di quello che sta accadendo.

Pazienti ucraini al Politruck, Milano

“Dall’inizio del 2021, abbiamo assistito e orientato una cinquantina di pazienti ucraini. Il 70% di loro sono donne, sopra i 50 anni impiegate soprattutto nel settore dell’assistenza agli anziani – ci racconta Loredana, Coordinatrice del Politruck.
Queste donne hanno una forza e dignità incredibili, sono orgogliose, forti e riescono a superare molte difficoltà, nonostante stiano per molto tempo lontane dai loro affetti più cari. Anche durante la pandemia, quando molte di loro hanno perso il lavoro e si sono ritrovate escluse dai servizi essenziali, non si sono perse d’animo e ci hanno chiesto aiuto per recuperare la loro indipendenza.”

La preoccupazione di queste donne e questi uomini, lontani dai propri familiari e dalla propria terra di origine, è costante: per loro abbiamo preventivamente potenziato il nostro servizio di ascolto psicologico a bordo del Politruck, che è replicato settimanalmente anche del nostro Sportello socio-sanitario attivo a Casa EMERGENCY, la nostra sede in Via Santa Croce.

Politruck, Milano

“Vogliamo farci trovare pronti a ricevere altri pazienti con necessità di un aiuto per gestire crisi o disagi, anche psicologici, legati alla guerra e alle sue conseguenze. Nelle prossime settimane anche le richieste di permesso di soggiorno di persone provenienti dall’Ucraina potrebbero aumentare: il nostro staff, se sarà necessario, offrirà le prime cure e tutto l’orientamento socio-sanitario per indirizzare chi ha bisogno verso i servizi sul territorio e l’esercizio dei loro diritti.”