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“Perché ti hanno picchiato, Eugene?”

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“Perché ti hanno picchiato, Eugene?”, gli chiedo. Alza le spalle e, allargando le braccia, risponde senza perdere il suo sorriso così allegro. “Così, senza motivo… non c’era un motivo”.

Eugene ha 60 anni e il viso segnato dal sole. Lo noto subito perché è il più anziano tra le persone in attesa di essere visitate da noi al porto di Augusta. Mi racconta che viene dal Togo e, prima di raggiungere l’Italia con un barcone, è stato 10 anni in Libia a lavorare per “pagarsi il viaggio”. È molto alto, ha la barba bianca e un sorriso che mette buonumore.

È venuto da noi perché 8 mesi fa, mentre lavorava come muratore in Libia, è caduto sulla schiena da un’impalcatura. Da allora il dolore lo accompagna tutti i giorni, talvolta così insopportabile da lasciarlo senza fiato. Finita la visita, appena prima di andare via, aggiunge: “In realtà il dolore è aumentato da quando la polizia libica mi ha picchiato. Vedi questi segni qui? E questi? Anche qui, sulla schiena. Lì dove mi faceva già male mi hanno picchiato. Da quel momento mi fa ancora più male”.

Non abbiamo potuto far altro che scusarci per quello che gli era accaduto, pensando a tutte le sofferenze senza motivo che vediamo ogni giorno sulla pelle e negli occhi dei nostri pazienti.

– Giulia, infermiera di EMERGENCY in Sicilia