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“Perché c’è gente che non vuole aprire gli occhi?”

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“Non so da dove partire.
Martedì il primo salvataggio, circa 85 persone. A salvataggio concluso, c’era gioia sul ponte, cori, canti, ringraziamenti.
Poi ieri la seconda operazione: una volta raggiunta la zona del soccorso, ho capito che non sarebbe stato facile.
Il gommone che avevo davanti ai miei occhi era l’imbarcazione più fatiscente che avessi mai visto. D’improvviso uno squarcio: il gommone apre in due e 100 persone finiscono in acqua.
Naufragio. Panico generale.
Cominciamo a recuperare i migranti, uno ad uno. Poi arrivano a bordo loro, i due neonati. Una bambina di 3 mesi che si riprenderà poco dopo e lui, Joseph…
Sembrava quasi un bambolotto, ma aveva schiuma bianca che usciva da naso e bocca. Era freddissimo.
Insieme ad Ari, la dottoressa a bordo, abbiamo fatto di tutto perché si riprendesse. Fuori, i primi cadaveri ripescati.
Poi, finalmente, i primi gemiti di Joseph.
Lo staff viene ad avvisarmi: “Luca, terzo recupero in corso”. E Joseph che torna a stare male. Così riprendiamo a rianimarlo. Mezz’ora. Joseph non ce l’ha fatta. Solo sei mesi di vita.
Non sono mai stato in Afghanistan, eppure mi sembrava una guerra.
Ho trent’anni, faccio l’infermiere da dieci. Sono sempre stato molto calmo nel mio lavoro. Ma quelle appena passate sono state le giornate più intense, pesanti, odiose di tutta la mia vita.
Perché c’è gente che non vuole aprire gli occhi? Qui, in mezzo al mare, le persone muoiono. MUOIONO.”

Questa è la testimonianza del nostro infermiere Luca dal ponte della Open Arms.

La nave, dopo tre salvataggi avvenuti tra il 10 e l’11 novembre, sta ospitando a bordo oltre 250 persone, comprese 12 donne e 80 minori (76 di loro non accompagnati).
Provengono principalmente da Eritrea, Togo, Sudan, Guinea, Burkina Faso, Somalia, Burundi, Ghana, Etiopia e Costa d’Avorio.

11 persone in gravi condizioni di salute sono già state evacuate in seguito all’intervento della Guardia Costiera. Trasferito sulla terraferma anche il corpo del piccolo Joseph, di sei mesi. Mentre altri 5 corpi ripescati esanimi dalle acque continuano il loro viaggio insieme ai vivi.

Se non fossimo stati lì ad aiutarli, cosa ne sarebbe stato dei sopravvissuti?

La foto in questo articolo è di Sergi Camara.