Per noi? Sono solo persone che hanno bisogno di aiuto
In questi giorni di dibattito su quanto le navi delle ONG debbano stare lontane dalla costa libica o qual è il limite massimo di persone che possiamo accogliere in Italia, noi vediamo solo persone che hanno bisogno di aiuto e che scappano per garantirsi un diritto fondamentale per ogni essere umano, il diritto alla vita.
Nel mese di giugno abbiamo assistito allo sbarco di oltre 2.000 migranti al porto di Augusta: questi numeri e quello che vede il nostro staff ogni giorno ci confermano che il Mediterraneo è ancora il canale privilegiato da chi fugge lontano dalla guerra e dalla povertà verso l’Europa.
Vengono da Iraq, Nigeria, Costa d’Avorio, Pakistan, Somalia, Libano, Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Gambia, Ghana, Guinea. Tra di loro anche 140 bambini e ragazzi, di cui alcuni abbandonati a se stessi, che hanno attraversato il mar Mediterraneo senza genitori o parenti che li accompagnavano.
Il nostro staff ha effettuato più di 130 visite di persone sfinite dal viaggio e da situazioni molto difficili. I casi di violenze subite in Libia non si contano: un bambino ustionato con acqua bollente, un uomo a cui è stato amputato un dito, donne violentate.
Siamo riusciti a organizzare una visita infettivologica e far avere la terapia a un ragazzo affetto da HIV, che non assumeva farmaci da un mese. Ci siamo occupati di mettere in contatto i compagni e mariti di alcune donne in gravidanza ricoverate in ospedale che chiedevano di poter avere notizie riguardo alla nascita dei figli. Abbiamo lavorato giorno e notte per garantire a ognuno di loro le cure di cui avevano bisogno.