Nessuno Escluso: l’impegno di EMERGENCY per ridurre le vulnerabilità sociali a Milano
Compilare documenti sul proprio status fiscale, iscriversi a bandi pubblici per ottenere assegni o bonus dedicati per il reddito o la casa, assicurarsi che il proprio figlio trovi posto alla mensa scolastica, iscriversi a a corsi di italiano, intraprendere un percorso di crescita nel mercato del lavoro…Tutte azioni all’apparenza semplici, ma che per molte persone in situazioni di disagio, difficoltà o marginalità non lo sono, per la scarsa conoscenza dei propri diritti e la presenza di forti barriere linguistiche e culturali.
Per ridurre le vulnerabilità sociali e promuovere diritti, con un team di operatori sociali, mediatori culturali e volontari, guidiamo i più vulnerabili nella grande frammentarietà dei servizi già presenti sul territorio milanese.
Sul Minivan, il nostro punto di ascolto e orientamento itinerante, supportiamo le persone su 6 macro-aree di bisogno:
- burocratico/amministrativo (regolarizzazione dei documenti, permesso di soggiorno…)
- sociale (corsi di italiano, doposcuola, attività ricreative…)
- lavorativo (analisi delle competenze, redazione CV, inserimento lavorativo…)
- abitativo (partecipazione a bandi per la casa popolare, supporto per morosità incolpevole…)
- sanitario (iscrizione al SSN, esenzioni per determinate patologie, pratiche per l’invalidità…)
- accesso a sussidi e prestazioni sociali (strumento di sostegno al reddito, assegni familiari…)Alle attività del Minivan si accompagna quella di uno Sportello a Casa EMERGENCY, la nostra sede di EMERGENCY, dove effettuiamo analisi, follow-up e monitoraggio di ogni percorso individuale. A Milano sono attivi anche lo Sportello socio-sanitario e il Politruck di EMERGENCY, a cui i beneficiari di “Nessuno Escluso” vengono riferiti per problemi di carattere sanitario.
A Milano, la povertà è donna
Nel periodo compreso tra gennaio 2022 e giugno 2023, il 70,6% delle persone prese in carico dal progetto – 5.832 persone in totale – erano donne.
Tra chi si rivolge al progetto Nessuno Escluso ci sono cittadini non UE con permesso di soggiorno (55,9%) e italiani (29,4%). Le persone senza permesso di soggiorno sono circa il 6%: il 4% da Paesi extra europei e il 2% provenienti da Paesi europei ma non regolarmente soggiornanti.
Lavoriamo affinché queste persone abbiano strumenti e opportunità: un lavoro dignitoso, soluzioni abitative stabili, accesso alle prestazioni sociali esistenti. Non è facile: frammentazione dei servizi e barriere amministrative rendono difficile, a volte impossibile, trovare soluzioni di autonomia e di emancipazione. Queste sono diseguaglianze e discriminazioni di fatto: superarle o almeno attenuarle è la nostra lotta, in Italia come all’estero. Partiamo da questa esperienza per capire la fattibilità della realizzazione di progetti analoghi in altre città.
Marco Latrecchina, Coordinatore Nessuno Escluso
Gli operatori del progetto hanno effettuato 6.200 colloqui di orientamento e monitoraggio; 1.720 i nuclei familiari presi in carico per un totale di circa 6.700 persone e 37.300 pacchi distribuiti (tra alimentari e igiene). 1010 i percorsi individuali conclusi con successo finora.
Lavoriamo in collaborazione con enti e realtà operative nelle aree più sensibili della città, per consentire a chi si rivolge a noi di rientrare nel circuito dell’aiuto sociale (associazioni specializzate, sportelli e servizi comunali, CAF, patronati…)
Il nostro intervento mira a intercettare i bisogni e supportare l’accesso a servizi e prestazioni. In caso di situazioni particolarmente complesse, o per le persone che non sono autonome, effettuiamo anche accompagnamenti presso gli Uffici competenti, in modo che i beneficiari possano contare su una figura che li aiuti nella presentazione delle pratiche.
I dati sull’esclusione sociale in Italia
In Italia 1 persona su 4 è a rischio povertà ed esclusione sociale. Lo affermano i dati diffusi da Caritas nel rapporto “Anello debole” del 2021. Uno spaccato confermato dall’Istat, secondo cui nel 2021 poco più di un quarto della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale (25,4%).
Secondo Eurostat, se guardiamo nel dettaglio alle famiglie con un reddito inferiore al 60% di quello medio (e quindi a “rischio di povertà”) e a quelle che hanno difficoltà ad avere beni e servizi (una casa adeguatamente riscaldata e un pasto proteico ogni due giorni, per esempio), il disagio sociale colpisce nel nostro Paese più di 14 milioni di persone.
La povertà, risultato di diversi fattori spesso concatenati, si manifesta in tanti ambiti della vita della persona. E ad accentuarsi, quando la povertà genera non solo “deprivazione materiale”, ma anche l’allontanamento dalla cerchia dei propri contatti, dai processi partecipativi e decisionali, dalla cura di sé stessi (sia fisica che psicologica), fino alla perdita di motivazione e una condizione di abbandono generale che porta, in ultimo, alla perdita della propria identità.
Perché ogni cittadino ha il diritto al benessere sociale
Le politiche pubbliche – in un sistema basato sul welfare – hanno il compito di colmare i bisogni di fasce svantaggiate della popolazione sul territorio nazionale, promuovendo servizi e progetti per favorire la loro inclusione e il loro benessere nella società.
Un modello di welfare sostenibile ed equo si dovrebbe sostanziare in politiche per la tutela e promozione dei diritti dei minori e delle loro famiglie, delle persone anziane, delle persone con disabilità o non autosufficienti, che vivono in condizioni di povertà e di esclusione sociale.
Rispettando il principio di uguaglianza, “Nessuno Escluso” di EMERGENCY pone la persona, e i suoi diritti, al centro per costruire una società più equa e inclusiva.