“Nessuno Escluso” anche a Piacenza: il racconto della nostra volontaria Anna
Dalla prima fase dell’emergenza sanitaria sono trascorsi ormai alcuni mesi, e già da qualche settimana sento che qualcosa è mutato: anche nella mia città è arrivato il “secondo tempo” dell’emergenza, faticoso e per molti senza tempi di recupero. Sento che devo continuare a dare una mano.
Oggi quella “mano” è il mio impegno quotidiano nel progetto ”Nessuno Escluso”, che dopo Milano e Roma è stato attivato anche qui, a Piacenza. Sono le chiamate che ricevo al numero del centralino, le persone che incontro e le storie che ascolto.
Ci sono famiglie che fanno fatica a saldare le rate del mutuo e per questo si sono indebitate, personale di cooperative e mense scolastiche che ora è senza lavoro, domestiche, impiegati nel settore della logistica… sono loro che incontriamo durante i primi giri di consegna. Giovani e anziani, a cui la pandemia ha tolto la stabilità e la tranquillità.
C’è una signora, per esempio, che prima della pandemia viveva con una pensione minima e l’aiuto economico del figlio. Con l’emergenza lui si è ritrovato senza lavoro e la situazione si è rovesciata: la madre, con la sua piccola pensione con cui riesce a malapena a saldare l’affitto, ora deve pensare anche al figlio. Hanno “messo insieme il poco col niente” e si sono resi conto che ora pensare a tutto è diventato impossibile, così ci hanno chiesto di poter ricevere un pacco alimentare.
Per loro – mi ha detto la signora – il nostro sostegno è una “manna dal cielo”.
Dentro “Nessuno Escluso” ci sono storie di nuova povertà, ma anche di speranza e solidarietà: una famiglia, dopo la consegna del pacco, ci ha riempito la macchina di vestitini e una culla per neonati: “Magari trovate altri genitori che ne hanno bisogno, ormai a noi non servono più”.
Poco fa, invece, un beneficiario mi ha chiamato per raccontarmi che ha ripreso a lavorare dopo mesi di stop. Ogni mattina prende la sua bicicletta e cambia due treni. Andata e ritorno. Deve farlo perché ha una famiglia di quattro persone da mantenere.
C’è anche tanta voglia di pedalare – proprio come quella di quest’uomo – verso un domani più sicuro e più sereno.
— Anna, volontaria di EMERGENCY da Piacenza