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“Mi siete state sempre accanto e mi avete reso felice”

Avevo sentito parlare del vostro Centro di maternità da una vicina che era diventata mamma nel vostro ospedale” ci racconta mentre coccola, tenendolo in braccio, il suo bambino.

Sharifa, 22 anni, è una delle migliaia di madri afgane che ogni giorno devono superare gli ostacoli generati da un sistema sanitario indebolito da decenni di guerra, strutture mediche inadeguate e vincoli sociali e culturali difficili da abbattere.

Quando le si sono rotte le acque, all’ottavo mese di gravidanza, insieme a suo marito hanno viaggiato per 4 ore per raggiungere il Centro: “sapevo che qui avrei potuto partorire in sicurezza”.

“Sharifa era molto preoccupata”, racconta la nostra infermiera Claudia, “quando è arrivata, ci ha confidato di aver già perso un bambino, nato anche lui prematuro, durante il ricovero in un ospedale di Kabul”.

Ad Anabah l’abbiamo aiutata a partorire e abbiamo garantito al neonato tutte le cure necessarie per crescere sano e poter tornare a casa insieme ai suoi genitori.

Ero preoccupata, ma qui mi sono sempre sentita al sicuro. Altre donne come me mi hanno accudito e aiutato in ogni momento, mi siete state sempre accanto e mi avete reso felice. Quando torneremo nel nostro villaggio, parlerò di questo ospedale alle altre donne e le incoraggerò a venire qui, per farsi assistere da voi”.

Sharifa con in braccio il suo bambino