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Mediterraneo Centrale: la quarta missione della Life Support

28 marzo

Nel porto abruzzese di Ortona, si sono concluse le procedure di sbarco delle 161 persone soccorse in tre diverse operazioni di salvataggio, eseguite in accordo con la Guardia Costiera Italiana. Più di un terzo sono minori.

Per raggiungere il porto abbiamo affrontato condizioni meteo marittime avverse e particolarmente impegnative, navigando 2 giorni in più rispetto a quanto sarebbe servito per raggiungere porti più vicini.

Avremmo potuto essere già in viaggio verso acque internazionali per salvare altre vite umane. Ecco perché contiamo di ripartire il prima possibile.

Leggi le testimonianze dei naufraghi raccolte a bordo dal nostro staff: persone fuggite dalla Libia ma anche dalla Tunisia, dopo le recenti politiche verso gli stranieri presenti sul territorio.

25 marzo

Sono 161 i naufraghi che abbiamo salvato con la Life Support oggi, in tre operazioni di soccorso. Tra loro anche numerosi bambini e neonati che non mangiavano né bevevano da ore, così come donne in gravidanza.

Viaggiavano su natanti sovraffollati e alla deriva. Alcuni non si reggevano in piedi, “abbiamo dovuto sollevarli con la forza” racconta Alberto, soccorritore. “Una volta messi in salvo a bordo della nave, due persone hanno avuto un mancamento”.

Adesso siamo in viaggio verso Ortona, il porto che ci è stato assegnato dalle autorità italiane.

Ma nel Mediterraneo c’è ancora bisogno: abbiamo informato le autorità della presenza di almeno altre 4 imbarcazioni in pericolo, nella rotta tra la Tunisia e Lampedusa, e ribadito la nostra disponibilità a supportare le autorità nelle operazioni di ricerca e soccorso.

22 marzo

La quarta missione della Life Support è iniziata mercoledì 22 marzo. La nostra nave ha lasciato il porto di Augusta, in Sicilia, alla volta del Mediterraneo Centrale, con l’obiettivo di continuare a salvare vite.

Dopo aver salvato più di 400 persone nelle missioni precedenti, torniamo in mare per continuare la nostra attività di ricerca e soccorso.
Il personale a bordo per questa quarta missione è formato da 9 membri di equipaggio e 18 membri di staff speciale, inclusi 3 membri dello staff sanitario.

Emanuele Nannini, Project Coordinator Life Support