Mohammad, vittima di mina
Spinto dalla povertà, era andato in cerca di vecchi oggetti metallici da rivendere, per racimolare un po’ di denaro.
Uno di quegli oggetti, però, era una mina inesplosa. È così che Mohammad, 60 anni, si è ritrovato senza due dita e con una grossa ferita alla mano sinistra. Succede spesso, in Afghanistan.
Il primo ospedale in cui è stato portato era a pagamento: dopo una sola notte, Mohammad ha dovuto lasciarlo. “Sono troppo povero per permettermi cure e medicine“.
È su indicazione di alcuni amici che è arrivato da noi, nel nostro ospedale di Kabul. “Lì ti cureranno bene e non ti chiederanno soldi. È tutto gratuito”.
Nel nostro Centro chirurgico Mohammad si sente al sicuro. Ma immaginare il suo futuro lo preoccupa molto: come potrà essere la sua vita se non riuscirà più a lavorare?
L’eredità di decenni di guerra, in Afghanistan, è anche questa.