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L’orgoglio e la determinazione di ogni genitore

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Quando chiediamo a William dove ha sentito parlare del Centro di chirurgia pediatrica di EMERGENCY a Entebbe, ci risponde che ci ha conosciuto tramite un servizio in televisione.

Accanto a lui c’è il piccolo Clever: insieme hanno affrontato un viaggio di 10 ore in pullman per raggiungere l’ospedale e ricevere aiuto. A novembre dell’anno scorso Clever entra in ambulatorio per i primi accertamenti. Da poco, ha avuto una peritonite dovuta a un accumulo di feci che il suo corpo non riusciva a espellere.

William, papà di Clever, Uganda

Nonostante tre operazioni subite da neonato in altri ospedali, ci spiega il padre, la grave malformazione ano-rettale di cui soffre continua a danneggiare la sua salute e a complicare la sua vita.

L’esito dell’ecografia ci mostra subito un quadro dell’apparato urinario particolarmente complesso: se non curato immediatamente, rischierebbe di compromettere la funzione renale.

Nelle settimane successive, Clever entra più volte in sala operatoria. Suo padre William intanto non perde mai la speranza nel recupero pieno di suo figlio e ci aggiorna regolarmente sui suoi progressi, anche da lontano, quando dopo 3 mesi di degenza i due tornano a casa.

Nonostante sia solo un bambino, Clever conosce molto bene il suo corpo e le sue patologie: grazie a un training continuo, lo staff vicino a lui lo ha aiutato a eseguire i lavaggi della colostomia, l’apertura sull’addome, e a gestire il catetere. Ora può svolgere queste operazioni in autonomia: sono gesti con cui dovrà convivere per tutta la vita ma fondamentali per recuperare anche la vita sociale.

Clever, piccolo paziente in Uganda

A marzo di quest’anno, richiamiamo Clever in ospedale per una cistoscopia di controllo e un intervento periodico al cistostoma, necessario per mantenere stabili le sue condizioni generali. William ci confida: “Se ci richiamerete per altri interventi o controlli a Entebbe, io non potrò più accompagnarlo”, dice in lacrime. “Anche se le cure sono gratuite, il viaggio da Fort Portal è troppo costoso per me.” William fa il contadino e con quel poco che guadagna cerca di assicurare un’esistenza serena ai suoi 6 bambini. Anche lui, come suo figlio, è malnutrito: i soldi sono pochi e spesso non ce ne sono nemmeno per mangiare regolarmente.

William fa i conti con i bisogni di salute di Clever, il mantenimento degli altri fratelli e l’impossibilità di permettersi altre spese nel bilancio familiare. Proprio in quei giorni, nel nostro ospedale, stavamo assumendo addetti alle pulizie, per ampliare il team che ogni giorno lavora sodo per mantenere tutti gli ambienti della struttura puliti e accoglienti, per i pazienti e le loro famiglie.

William, Uganda

Abbiamo allora pensato di proporre a William di candidarsi per la posizione, offrendogli un alloggio come dipendente nei dintorni dell’ospedale per evitargli le continue trasferte e poter, al contempo, provvedere al mantenimento dei suoi figli, rimasti a Fort Portal con la zia.

Pochi giorni fa lo abbiamo incontrato in ospedale, mentre lavorava. In lui trasparivano l’orgoglio e la determinazione di ogni genitore nel fare di tutto (e di più) per il domani dei propri figli.