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Dalla Guinea al Sudan, passando per l’Italia: la storia del piccolo Mamadou

Si chiama Diallo Mamadou Aliou e ha due anni. A inizio novembre è stato operato nel nostro Centro di eccellenza di cardiochirurgia a Khartoum, in Sudan, per una malattia cardiaca congenita. Ma la sua storia con EMERGENCY inizia molto tempo prima. Parte dalla Guinea Conakry ma passa anche dall’Italia, precisamente da Napoli. Vogliamo raccontarvela ripercorrendo insieme a voi il suo viaggio.

Capitolo I – Potete aiutarmi?

Oltre un anno fa a Napoli, nei pressi di via Garibaldi, il servizio mobile di accompagnamento socio-sanitario di EMERGENCY rallenta vicino a quello che in città è conosciuto come il “mercato senegalese”. Quel mercato – un angolo interculturale a pochi passi dalla stazione ferroviaria – è una delle fermate principali del giro cittadino che percorriamo ogni giorno, per informare le persone sui servizi di cura e assistenza offerti presso il nostro Ambulatorio di Ponticelli.
“Conoscevo già di vista lo zio di Mamadou, è uno dei venditori ambulanti di questo mercato. Un giorno si è avvicinato e ha iniziato a raccontarmi la storia di suo nipote.” spiega Andrea, Coordinatore del nostro ambulatorio.

 

“Mio nipote Mamadou vive in Guinea Conakry insieme al padre, mio fratello. Soffre di una malattia al cuore che, per la mancanza di medici e ospedali adeguati, là non può essere curata. Potete aiutarmi?”

Mamadou

“Mentre mi racconta la situazione di suo nipote, mi viene subito in mente il nostro Centro Salam in Sudan, dove lavora Luca, coordinatore del Programma Regionale di pediatria e cardiochirurgia di EMERGENCY, che ha l’obiettivo di individuare e trasferire i pazienti che non risiedono in Sudan ma hanno bisogno di cure pediatriche e cardiochirurgiche, garantendo loro cure gratuite e di eccellenza”. La Guinea Conakry dista dal Sudan circa 6.000 km.

Capitolo II – Ancora un po’ di tempo

Per poter valutare la possibilità di prendere in carico il caso del piccolo Mamadou, i colleghi del Centro Salam hanno bisogno di visionare la documentazione medica del bambino. A febbraio 2018 ricontattiamo la famiglia tramite lo zio che abita a Napoli, e chiediamo che Mamadou ripeta l’esame ecocardiografico. L’esito di quel controllo ci fa rendere conto che è meglio aspettare: per sicurezza attenderemo che il peso del bambino raggiunga i 10 kg. Quando diamo la notizia allo zio, la sua delusione è evidente.

“Non ti preoccupare, ci prenderemo cura di tuo nipote.
Serve solo ancora un po' di tempo.”

Andrea, Coordinatore dell’Ambulatorio di Ponticelli

Capitolo III – Ci prenderemo cura di lui

A maggio Mamadou raggiunge il peso minimo necessario e il nostro cardiochirurgo pediatrico può includerlo nella lista dei pazienti operabili. Le pratiche per l’intervento, fissato per ottobre 2018, possono finalmente iniziare: da Napoli a Khartoum il nostro staff si mobilita per organizzare il viaggio del bambino.
È il 23 ottobre 2018 quando, a poco più di un anno dal nostro primo incontro, Mamadou e il padre, dalla Guinea, salgono su un aereo: direzione Centro Salam.
Pochi giorni prima del loro arrivo, un altro zio del bambino – professore dell’università di Khartoum –, ci ha fatto visita in ospedale per chiedere notizie del nipote. “Lo stiamo aspettando tutti, ci prenderemo cura di lui”.

“È la prima volta in tutti questi anni di attività che la storia di un paziente viaggia per così tanti chilometri: dall'Italia alla Guinea, fino in Sudan.”

Luca, coordinatore del Programma Regionale di pediatria e cardiochirurgia in Sudan

Capitolo IV – Il cerchio sta per chiudersi

“Mamadou è stato operato. Siamo molto contenti dell’esito dell’intervento e in questo momento il bambino si trova in terapia intensiva. Se domani mattina la situazione rimarrà stabile verrà sospesa la sedazione.”

Juha, cardiochirurgo pediatrico presso il Centro Salam

Il 7 novembre 2018, per il nostro piccolo paziente, non è solo il giorno dell’operazione: è anche il suo compleanno… Joyeux anniversaire!
Domenica 18 novembre Mamadou viene dimesso e trasferito in guest house, la foresteria dedicata ai pazienti e ai loro familiari per il periodo necessario ai trattamenti di fisioterapia e alla ripresa post-intervento.
A inizio dicembre la visita cardiologica di controllo ci conferma che tutto è andato bene: la malformazione cardiaca risulta corretta in modo definitivo.
Oggi Mamadou sta bene ed è pronto per tornare a casa. Il cerchio di questo incredibile viaggio lungo migliaia di chilometri tra il nostro Programma Italia e il Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan sta per chiudersi.
Dall’Italia ci arriva un messaggio dello zio:

“Vi ringrazio veramente di cuore, siete stati veramente gentili e disponibili.”

Il 12 dicembre è l’ultimo giorno di Mamadou e suo padre al Centro Salam: dopo i saluti con lo staff che è stato al suo fianco per tutto questo tempo, sono finalmente pronti a salire sull’aereo.

A noi di tutta EMERGENCY non resta che augurare a Mamadou un buon viaggio, un buon ritorno a casa e buona vita!

“C’è chi alza muri spinati, chi invece riesce a superare paralleli geografici.”

Andrea Bellardinelli, Coordinatore Programma Italia di EMERGENCY

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