Programma Regionale di cardiochirurgia in Africa: la nostra missione di screening cardiologico a Mogadiscio
In Somalia, si è da poco conclusa la prima missione di screening cardiologico di EMERGENCY nella capitale Mogadiscio, per individuare pazienti con necessità cardiochirurgiche a cui offrire interventi nel nostro Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan.
“I pazienti che abbiamo visitato hanno tra gli 8 e i 35 anni”, spiega il nostro cardiologo Mimmo. “Principalmente vediamo casi di malattia reumatica, una patologia che in fase avanzata costringe alla sostituzione delle valvole cardiache.”
La situazione in Somalia
Da anni colpita da frequenti attacchi terroristici, estremismi violenti e insicurezza, la Somalia è attraversata da una pesante crisi umanitaria. I servizi sanitari sono sempre più bisognosi di supporto per far fronte alle necessità della popolazione.
Il nostro obiettivo, in accordo con le autorità sanitarie del Paese, è affiancare il sistema sanitario locale e offrire una possibilità di cura a pazienti che altrimenti ne sarebbero esclusi.
La missione rappresenta un nuovo tassello nel nostro Programma Regionale di cardiochirurgia, nato per assicurare l’accesso alle cure in tutto il continente africano e offrire formazione alla classe medica locale.
Garantiamo la continuità delle cure sostenendo il sistema sanitario locale
Dopo la fase di screening cardiologico, i pazienti candidati all’intervento cardiochirurgico riceveranno una valutazione da parte del nostro team chirurgico in Sudan. Una volta trasferiti al Centro “Salam”, saranno sottoposti gratuitamente a intervento.
In una fase successiva, una volta conclusa la fase di accertamenti post operatori, i pazienti potranno fare ritorno in Somalia e potranno contare sulla continuità delle cure che garantiremo loro, attraverso missioni di follow-up e l’invio di farmaci che metteremo a disposizione per proseguire le terapie gratuitamente.
La collaborazione tra EMERGENCY e il ministero della Salute somalo è stata siglata da un Protocollo d’Intesa pluriennale. Un accordo nato a seguito dell’ultima riunione dell’ “African Network for Medical Excellence” (ANME) che si è svolta nel maggio scorso a Entebbe (Uganda) alla presenza di 12 Paesi africani.