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La formazione degli operatori locali a Port Sudan: le storie di Fatima, Mutasim e Bahaeldeen

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Tra gli obiettivi di ogni nostro progetto c’è sempre anche la formazione degli operatori locali, per trasferire competenze, migliorare sempre di più l’assistenza ai pazienti.

Un percorso di crescita fondamentale, testimoniato dalle storie di Fatima, Mutasim e Bahaeldeen, nostri colleghi del Centro pediatrico a Port Sudan.

La formazione per lo staff sanitario avviene sia on the job, attraverso l’affiancamento durante le attività cliniche, sia con lezioni frontali.

A Port Sudan, inoltre, il Centro ospita anche la rotazione in pediatria degli studenti dell’accademia infermieristica della città ed è riconosciuto ufficialmente come centro di formazione per i medici specializzandi in pediatria dell’Università Sudanese.

Fatima, Head Nurse del Centro, racconta: “Quello che stavo cercando l’ho trovato a Port Sudan”

“Con EMERGENCY ho trovato una squadra internazionale qualificata nel mio Paese, un lavoro, un’esperienza formativa. Mi sono chiesta: ‘perché partire se quello che stavo cercando l’ho già trovato qui?’. Amo questo posto”, ci racconta Fatima, Head Nurse del Centro pediatrico, che lavora con noi dal 2012.

Suo padre e i suoi fratelli sono andati a lavorare in Arabia Saudita, ma Fatima ha scelto di rimanere in Sudan; “tra le cose che mi hanno spinta a restare c’è la possibilità di migliorare costantemente, grazie alla formazione offerta da EMERGENCY”, ci spiega.

“Qui arrivano bambini dalle zone più remote del Paese e non solo”, racconta. “Alcuni sono arrivati persino dal Ciad. C’è un grande passaparola, che fa conoscere anche lontano da qui il Centro di EMERGENCY ‘dove curano i bambini senza chiedere soldi’”.

Mutasim, da oltre 10 anni con noi a Port Sudan

Mutasim lavora con noi qui a Port Sudan da oltre 10 anni: “Lavoravo come supervisore amministrativo, quando assistetti a un grave incidente tra due autobus: oltre 100 persone rimasero ferite e molte morirono. Mi resi conto della mancanza di personale medico in Sudan, così decisi di studiare per diventare infermiere.

Finiti gli studi, a Khartoum conobbi il Centro Salam. Mi colpì molto il fatto che i pazienti potessero essere curati gratis: per questo, non appena iniziarono a costruire l’ospedale qui a Port Sudan, feci domanda per lavorarci”, racconta.

Oggi Mutasim è il vice Coordinatore medico del Centro.

Il percorso di crescita di Bahaeldeen, oggi logista del Centro

Il processo di crescita professionale coinvolge anche le figure non sanitarie, come Bahaeldeen. Ha iniziato a lavorare con noi come supervisore degli addetti alle pulizie e col tempo è diventato il logista della struttura, una figura essenziale per far funzionare l’ospedale, che gestisce tutte le attività non sanitarie che rendono possibili le attività di cura.

Oggi il suo lavoro è coordinare, supervisionare e affiancare lo staff non sanitario, gestendo l’organizzazione del lavoro e la formazione sul campo dei collaboratori.

Il Centro pediatrico di Port Sudan è co-finanziato dall’Unione Europea.

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