“Il mio sogno? Avere ospedali come questo in tutto il Paese”
“Elizabeth è una persona molto determinata”, dice Giacomo Menaldo, Country Director, “e credo abbia capito l’importanza di questo ospedale. Avrebbe potuto guadagnare molto di più altrove, ma lavorare a fianco dei nostri medici è esattamente quello che la entusiasma.”
Così Giacomo, il nostro Country Director in Uganda, ci presenta Elizabeth, una collega ugandese del Centro di chirurgia pediatrica di Entebbe.
Elizabeth è specializzata in chirurgia generale, ha 32 anni e lavora con noi da quando abbiamo aperto il Children’s Surgical Hospital. Qui insieme a noi vorrebbe specializzarsi ulteriormente, in chirurgia pediatrica.
“Ho già lavorato, in passato, con colleghi internazionali” racconta Elizabeth. “Questa è la mia seconda esperienza con uno staff internazionale. Sto imparando molto, qui possiamo affrontare la diversità, imparare. Io stessa sono cambiata molto: se mi metto a confronto con quello che ero appena dieci mesi fa, vedo un grande miglioramento nel campo della chirurgia. E non finisci mai di imparare”.
Elizabeth opera spesso insieme a un altro collega chirurgo ugandese, il dottor John.
“Per noi Elizabeth e gli altri suoi colleghi ugandesi sono il futuro di questo ospedale” spiega Giacomo. “Il nostro obiettivo per i prossimi 2-3 anni è di trovare dei medici locali specializzati, lavorare accanto a loro per trasferire le nostre competenze e renderli responsabili di un reparto.”
Attualmente ci sono 20 milioni di minori in Uganda. “Il mio sogno più grande sarebbe avere ospedali come questo in tutto il Paese”, ci dice Elizabeth, “per sviluppare la traumatologia, l’oncologia e tutte le specialità della pediatria che mancano: c’è ancora troppo poca chirurgia pediatrica in Uganda”. Con il Children’s Surgical Hospital abbiamo dato il nostro contributo. Oggi i 72 posti di Entebbe di fatto hanno triplicato i posti letto per le cure chirurgiche pediatriche in Uganda.
“E sogno anche che questo ospedale diventi un centro di studio e pratica per tutta l’Africa. Un centro africano di fondamentale importanza”.
Il nostro obiettivo è “che tra qualche anno siano Elizabeth e i suoi colleghi ugandesi a spiegarti come funziona l’ospedale”, conclude Giacomo.