“Il freddo della notte era difficile da sopportare nella tenda del campo…”
Sto medicando le mani ustionate di un papà.
Questa mattina ha preso in braccio sua figlia e l’ha portata nella nostra Clinica nel campo profughi di Ashti con i vestiti e i capelli che ancora non avevano smesso di bruciare.
Il freddo della notte era difficile da sopportare nella tenda del campo nella quale vivono. E quel freddo ha spinto la bambina, avvolta in una coperta, ad avvicinarsi sempre più alla stufetta al cherosene per riscaldarsi.
Sciolgo le bende dalle mani curate del padre, ancora aperte nel gesto di tenerla in braccio. Non dice niente, rimane in quella posizione perché gli fa male chiuderle senza aver potuto riportare a casa la sua bambina.
La Guerra è anche questo, i suoi effetti non si fermano sul campo di battaglia.
— Alessandro, Infermiere di Emergency in Iraq