“Guardiamo avanti”
“Nel campo di fianco l’erba era più verde, così ho pensato di portare lì le mie pecore a pascolare. C’era anche una base militare abbandonata, ma non pensavo che…”
Othman inizia così a raccontare la sua storia. Una protesi sostituisce la sua gamba sinistra, che ha perso proprio in quel campo a causa di una mina inesplosa e nascosta nel terreno.
“Quando ho visto il sangue, pensavo fosse stata una delle mie pecore a essere colpita… invece ero stato io.”
Un anno dopo quell’incidente, uno dei suoi figli – mentre sostituiva il padre nel lavoro nei campi – ha calpestato un’altra mina e ha perso la vita.
“Stava raccogliendo la legna per tutta la famiglia. Aveva solo 18 anni.” – ricorda Othman.
Nel nostro Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale a Sulaimaniya, in Iraq, Othman è arrivato per la prima volta nel 1997, ma periodicamente torna a farci visita per sistemare e adattare la protesi alla forma del suo corpo.
“Guardiamo avanti”, diciamo ogni giorno ai nostri pazienti, incoraggiandoli a riprendersi in mano la vita che la guerra ha tolto loro e aiutandoli a farlo.