Gli ospedali devono essere rispettati
Da oltre un mese Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, è di nuovo teatro di scontri tra le forze governative e gruppi armati. Le tensioni tra le due fazioni sono cresciute ogni giorno di più, in particolare nel quartiere PK5, a prevalenza musulmana. Nei primi giorni di aprile abbiamo ridotto al minimo gli spostamenti dello staff e attivato ogni misura di precauzione.
“Al Complexe Pédiatrique di Bangui, l’ospedale pubblico in cui lavoriamo, abbiamo ricevuto 5 pazienti con ferite d’arma da fuoco o schegge, nessuno in condizioni gravi. Poi un’apparente calma. Probabilmente qualcosa accadrà di nuovo.” ci raccontava in quei giorni Juliette, la nostra Coordinatrice medica.
La situazione continua a peggiorare, non solo in città ma in tutto il Paese. Gruppi armati controllano un’area molto vasta del territorio e gli scontri sono all’ordine del giorno; il primo maggio, una chiesa nei pressi del quartiere PK5 è stata colpita con un attacco di granate durante uno scontro armato che ha causato oltre 20 morti e circa 185 feriti.
“Dopo gli scontri dei giorni scorsi, abbiamo ricevuto 8 pazienti al Complexe Pédiatrique. Bambini tra i 10 mesi e i 15 anni, feriti da pallottole o da schegge di granate. Sono stati tutti operati e ora stanno bene. Nessuno è in pericolo di vita” racconta Vincenzo, Hospital Manager.
Nei giorni scorsi, gli ospedali della città e il lavoro delle organizzazioni internazionali sono stati messi in pericolo. Episodi di violenza hanno cercato di impedire che i feriti venissero curati e alcune ambulanze sono state attaccate con delle sassaiole durante il trasporto di feriti. Secondo i dati di INSO (International Ngo Safety Organisation) diffusi all’inizio del 2018, la Repubblica Centrafricana è il terzo Paese più pericoloso al mondo per le ONG.
Davanti a questa crisi e agli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile, EMERGENCY chiede a tutte le parti coinvolte nel conflitto di rispettare gli ospedali.