“È semplicemente diventata la normalità”
In uno dei pochi momenti di pausa che la frenesia del lavoro al Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Lashkar-gah ti concede, Shah Wali, osserva in TV le notizie sul suo Paese, l’Afghanistan. Le ascolta, silenzioso e serio.
Shah Wali ha 42 anni, è uno dei chirurghi afgani che lavora con noi in ospedale da tanto tempo. Qua ha seguito il proprio percorso di formazione e di specializzazione. Quando mi vede, inizia a raccontarmi delle giornate faticose all’ospedale e di quelle volte in cui, a causa del numero elevato di feriti provocati da una mass casualty, lui e il resto dello staff hanno dovuto affrontare fino a venti operazioni chirurgiche in un giorno solo.
Ha gli occhi stanchi Shah Wali, ma è sicuro e concentrato, in sala operatoria. Quando visita i pazienti nei reparti dell’ospedale, capisco che si prende cura di loro con attenzione. Davanti a uno dei pazienti più piccoli non esita a dare una carezza e, passando accanto al letto di un uomo a cui ha dovuto amputare la gamba a causa di un’esplosione, sorride stringendogli la mano.
Sono passati più di 15 anni da quando ha iniziato a lavorare con noi ed è uno di quelli che vive sulla pelle il destino del proprio Paese. Con cautela gli chiedo cosa pensa della guerra. “Non ne ho idea” mi risponde con evidente tristezza. “A volte ho l’impressione che le cose siano leggermente migliorate rispetto a due anni fa; poi però mi rendo conto che probabilmente sarà solo una parentesi. Le vittime delle mine antiuomo e dei conflitti a fuoco sono diminuite, è vero, ma noi continuiamo ad avere i letti pieni ogni giorno. E ormai nessuno sa più perché stiamo ancora combattendo questa guerra. È semplicemente diventata la normalità.”
— Dal Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Lashkar-gah
Il Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Lashkar-gah, in Afghanistan, è finanziato da “Aiuti umanitari e protezione civile dell’Unione europea”.