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Come garantire aiuti umanitari alla popolazione afgana dopo agosto 2021

Per oltre 40 anni l’Afghanistan è stato colpito da conflitti. Dal 2009, UNAMA – la Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan – ha contato 116.076 vittime civili di guerra; molti sono stati uccisi o feriti da ordigni esplosivi, la cui presenza devastante o i cui resti continuano a mettere in pericolo la vita dei civili anche molto tempo dopo la fine dei combattimenti.

A seguito della presa di Kabul da parte dei talebani il 15 agosto 2021, i fondi internazionali dell’Afghanistan sono stati congelati, i talebani banditi dalle istituzioni internazionali e le delegazioni diplomatiche evacuate. Per un paese che dipendeva in larga parte dagli aiuti internazionali, l’impatto sui civili, che soffrono il peso dell’aumento della povertà e della mancanza di servizi essenziali, è grave.

L’eredità di una lunga guerra, la crisi economica e il collasso del sistema bancario, insieme alla peggiore siccità degli ultimi 30 anni e all’impatto della pandemia di COVID-19, hanno creato livelli di bisogno senza precedenti. 23 milioni di afgani sono a rischio di una grave insicurezza alimentare. Ciononostante, il 31 marzo 2022, l’appello delle Nazioni Unite di 4,4 miliardi di dollari per aiutare l’Afghanistan è stato enormemente disatteso e ha raccolto soltanto 2,4 miliardi di dollari.

L’Afghanistan è ora lontano dai riflettori e rischia di diventare una crisi dimenticata. È urgente tenere l’Afghanistan nell’agenda internazionale per contenere le conseguenze drammatiche che le posizioni politiche occidentali nei confronti dei talebani hanno sui civili, e spingere per la ricerca di soluzioni pragmatiche che pongano le basi per un tessuto sociale più sano. Secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite Michelle Bachelet, “è inaccettabile e inconcepibile che il popolo afgano abbia dovuto convivere con la prospettiva dei bombardamenti o della fame, oppure entrambi”.

Questo briefing paper discute brevemente i limiti operativi che stanno influenzando il lavoro degli attori umanitari sul campo e propone una serie di raccomandazioni per garantire un aiuto umanitario adeguato ed efficace alle comunità afgane con un approccio sostenibile.

Le raccomandazioni principali sono le seguenti:

  • È essenziale supportate il Segretario Generale delle Nazioni Unite nel suo appello per un impegno creativo, flessibile e costruttivo con le autorità de facto, ponendo i bisogni degli afgani al primo posto.
  • La comunità internazionale deve colmare i 2 miliardi di dollari residui dell’appello delle Nazioni Unite per l’Afghanistan. I fondi devono essere integrati, pluriennali, rapidi e flessibili.
  • Le riserve afgane devono essere scongelate. Deve essere garantita l’assistenza tecnica per ripristinare il ruolo della Banca Centrale Afgana quale istituzione indipendente e autorità di controllo finanziario.
  • È urgente riattivare l’aeroporto internazionale di Kabul per garantire la consegna degli aiuti umanitari.
  • Investire nella salute deve essere una priorità per dare un futuro alla popolazione afgana, ricostruendo i servizi essenziali e offrendo lavoro, anche alle donne.
  • Per rendere il sistema sanitario più resiliente è fondamentale investire nelle infrastrutture sanitarie e rendere l’istruzione accessibile a tutti, comprese donne e ragazze, a tutti i livelli. Gli investimenti per l’educazione accademica e professionale devono essere rafforzati in termini di qualità e quantità.
Puoi consultare il paper integrale in lingua inglese.