Si commemoreranno anche le vittime di Mosul?
Tra qualche anno si commemoreranno anche le vittime di Mosul? mi sono chiesto, pensando a quello che vedo ogni giorno qui.
Ieri tutto il popolo curdo si è fermato qualche minuto per commemorare il massacro di Halabja: nel 1988 migliaia di persone hanno perso la vita e altrettante hanno subito danni a causa dell’uso di armi chimiche. Vedere i nostri colleghi curdi ricordare quell’evento insieme a centinaia di altre persone, davanti al cancello del nostro ospedale, ci ha impressionato e commosso.
Sono cambiati i governi, ma le cose non sono cambiate: la guerra c’è sempre e c’è sempre gente che soffre. I combattimenti a Mosul hanno già fatto migliaia di feriti e morti, il nostro ospedale è sempre pieno. Nell’ultimo mese abbiamo fatto oltre 250 operazioni, più di 8 al giorno.
Noi continuiamo a sostenere che la guerra non è “lo strumento per la risoluzione dei conflitti”. Non è uno strumento, semplicemente. L’unica cosa che porta è sofferenza, e altra violenza: anche qui all’Emergency Hospital di Erbil lo vediamo ogni giorno.
— Giacomo, coordinatore di EMERGENCY in Iraq