Chi l’economia la fa davvero, di nascosto
È arrivato sul Politruck Y., 18 anni appena compiuti, ivoriano. Gli chiedo perché abbia lasciato il suo paese. Mi racconta che suo padre era un commerciante molto benestante ma che poi, quando è morto, i suoi zii sono riusciti a estrometterlo dall’eredità.
A 16 anni è partito per cercare fortuna altrove: doveva provvedere alla sua famiglia e a sua madre. Arriva in Italia, in Campania, in un centro di accoglienza. Dopo circa un anno ottiene un permesso di soggiorno in attesa di occupazione.
Ma quale occupazione? È partito dalla Campania per un nuovo viaggio verso Milano, terra di opportunità. Qui, però, non ne ha trovata nessuna di “opportunità” e vive per strada. Poco prima, un suo connazionale mi ha raccontato che ha provato a cercare un’occupazione nelle campagne foggiane, dormendo al Ghetto. Si vergogna quando parla di “Ghetto”.
Ma non lo avevano smantellato? Mi conferma, come altri nostri ex pazienti foggiani, che ci sono i container che si riempiono sempre più, mentre la Pista-Borgo Mezzanone sta esplodendo.
Se siete curiosi, andate a vedere cosa è ancora il Ghetto. In questo periodo in cui si parla così tanto di “migranti economici” io penso alla nostra economia e a chi ci contribuisce, lavorando e vivendo spesso in condizioni impossibili.
– Loredana, mediatrice culturale di EMERGENCY