Buon lavoro, Aram!
Dal 1998, il Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Sulaimaniya, in Iraq, fornisce protesi, fisioterapia e formazione professionale alle vittime della guerra e delle mine antiuomo. Aram, 36 anni, padre di tre figli, si è da poco diplomato nell’ambito del programma di formazione professionale offerto dal Centro. Il 1998 è anche l’anno in cui Aram ha calpestato una mina antiuomo.
“Sono stato ferito da una mina il 20 settembre mentre portavo al pascolo gli animali vicino a Kolitan, il mio villaggio”, racconta Aram. “Non sapevo che ci fossero delle mine antiuomo in quei campi. Ne ho calpestata una: chi ha avvertito l’esplosione si è subito reso conto che c’era stato un incidente e sono venuti a soccorrermi. Dopo aver ricevuto le prime cure, sono stato trasferito al Centro di riabilitazione per seguire le terapie mediche e di fisioterapia di cui avevo bisogno. È qui che è stata fabbricata la mia protesi. Quest’anno ho fatto domanda per partecipare al programma di formazione professionale e sono stato ammesso.
Prima di partecipare al corso il mio umore era molto negativo, ma quando ho iniziato le lezioni ho trovato molte persone intorno a me – gli insegnanti, lo staff e altri disabili come me – che sono state in grado di darmi coraggio e ad aiutarmi a farmi cambiare il modo in cui vedevo la vita.”
Aram si è diplomato con successo ed ora è un esperto nella lavorazione del PVC. In questi ultimi giorni, ci sono arrivati aggiornamenti sullo stato dei lavori della sua bottega, che aprirà fra pochi giorni.
Il Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di EMERGENCY a Sulaimaniya oltre a garantire l’applicazione di protesi di alta qualità e fornire trattamenti di fisioterapia, offre corsi di formazione professionale a chi è stato colpito dalla guerra, per facilitare il reinserimento dei pazienti mutilati nella società e aiutarli a raggiungere l’indipendenza economica. I corsi organizzati all’interno del Centro sono tanti: lavorazione del ferro, del legno, del cuoio e del PVC, sartoria e produzione di scarpe. Al termine del percorso, a ogni partecipante viene rilasciato un diploma, e garantita assistenza economica e gestionale per l’apertura di cooperative o di botteghe artigiane dove poter mettere in pratica, quotidianamente, il mestiere che hanno avuto modo di imparare.
Fino ad oggi, sono oltre 350 le cooperative artigiane che permettono alle persone amputate di reintegrarsi nel tessuto sociale e condurre una vita autosufficiente, superando la propria disabilità fisica.